Categorie: Politica scolastica

Con la riforma addio supplenze annuali, ma rimarranno le brevi. E nel 2016 il “concorsone”

 

Quando il Governo dice “basta supplentite” non si riferisce ai contratti stipulati per pochi giorni, le cosiddette brevi, ma alle supplenze annuali. A spiegarlo, il 26 febbraio, è stato Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, intervistato da Radio Capital, parlando del decreto che verrà discusso in CdM martedì 3 marzo.

“La nostra riforma – ha ribadito il sottosegretario – abolisce il precariato. Diremo stop alle graduatorie infinite, non ci saranno più supplenti, solo insegnanti di ruolo. Ci vuole continuità per gli studenti, quella delle supplenze annuali è una patologia da eliminare. Le supplenze brevi invece resteranno. Poi nel 2016 arriverà il nuovo concorso”. Quanto al modo in cui sarà legato il 70% degli scatti degli insegnanti al merito, Faraone ha spiegato che ciò avverrà “con nuclei di valutazione. Saranno composti da nuclei di valutazione interni ed esterni composti sempre da insegnanti e dirigenti. E chi valuta, come i dirigenti, sarà a sua volta valutato”.

Faraone ha anche risposto a “chi giudica l’assunzione dei 140 mila insegnanti come una imbarcata da prima repubblica: è in malafede. Gli insegnanti servono alla scuola, noi aboliamo la supplentite. Daremo alla scuola 60 mila insegnanti in più e faranno quello che verrà stabilito in base all’autonomia scolastica”.

Il sottosegretario ha anche spiegato che “le scuole devono poter inserire attività aggiuntive rispetto a quelle prescritte dal Ministero. Per esempio ci sono dei docenti che avviano attività di formazione per i ragazzi che vogliono creare una start up. Il problema è che tutto questo è stato fatto finora in maniera quasi abusiva”.

Nella stessa giornata, dall’ufficio stampa del sottosegretario, è stata resa pubblica la manifestazione in programma a Palermo i prossimi 28 febbraio e 1 marzo alle Ex Fabbriche Sandron. “Basta a chi dice sempre no, a chi demolisce, a chi minaccia, a chi – ha fatto sapere Faraone – non si sbraccia per costruire nuove prospettive. Basta alle marce su Roma della Lega Nord. Sabato e domenica a Palermo con il  sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, con il vicesegretario del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, e con tutti coloro che credono nel futuro del Paese, ripensiamo un nuovo Mezzogiorno che sia da traino per l’Italia”.

Sono previsti quaranta i tavoli tematici, più di duemila gli utenti già registrati, tanti i temi – dalla cultura all’economia, dalla sanità al turismo, dalle energie rinnovabili alle start-up – che eurodeputati, parlamentari, sindaci, rettori, imprenditori, intellettuali, artisti e personaggi dello sport che discuteranno con i partecipanti della due giorni siciliana.

 

 

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Alessandro Giuliani

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