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Concorso a cattedra, spunta la tassa di partecipazione: 25 euro a candidato?

La partecipazione al concorso a cattedra non sarebbe gratuita, come assicurato dal Miur ai sindacati nei diversi incontri svolti periodicamente nelle scorse settimane. Secondo un’indiscrezione dell’Anief, ad ogni partecipante alle prove preselettive l’amministrazione chiederebbe 25 euro.
Ecco che spunta la tassa per la partecipazione, prima annunciata come gratuita e ora offerta alla modica cifra di 25 euro. Perché non lo si è detto prima?”, si chiede il sindacato di Marcello Pacifico.
I diritti e le aspettative – continua l’Anief – sono soltanto carta straccia per chi ignora come vi siano delle regole da rispettare, e la prima riguarda sempre il buon senso. La misura comune imporrebbe che un concorso annunciato come gratuito tale dovrebbe rimanere”. E ancora: “lo Stato non aveva garantito le postazioni per le prove preselettive computer-based e l’informatizzazione della procedura proprio per abbattere i costi? E allora perché adesso chiede 25 euro ad ogni candidato? Forse per recuperare qualche milione, a patto però di perdere la dignità. Davvero un concorso nato male e continuato peggio”, conclude amaramente l’associazione nazionale degli educatori in formazione.
Se la notizia fornita dall’Anief dovesse rivelarsi esatta (ma in realtà lo stesso Marcello Pacifico), per il Miur il concorso si prospetterebbe davvero in discesa. Almeno dal punto di vista finanziario. Il ministro Profumo ha infatti più volte dichiarato che il costo complessivo dello Stato per coprire le spese organizzative e delle commissioni si aggira sul milione di euro. Ora, però, se si moltiplicano i 25 euro di “tassa” di partecipazione, l’amministrazione si ritroverà almeno 5 milioni di euro da gestire. Se partecipassero, come ha prospettato l’Anp, addirittura 400mila candidati, la cifra si raddoppierebbe. Sarebbe opportuno sapere, prima che iniziassero le operazioni, per quali capitoli di spesa si utilizzeranno questi soldi.
 
 
Alessandro Giuliani

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