A pochissimi giorni dalla prova scritta per 2.425 nuovi dirigenti scolastici, sono dunque arrivate le attese risposte del Tar proposito dei tanti ricorsi presentati a seguito della prova preselettiva svolta lo scorso 23 luglio: diciamo subito, per tranquillizzare gli 8.700 ammessi alla verifica di giovedì prossimo, 18 ottobre, che la prova (cinque quesiti a risposta aperta e due in lingua straniera, da svolgere al computer entro 150 minuti) si svolgerà regolarmente.
Il 12 ottobre il Tar del Lazio ha infatti rigettato il ricorso dei tanti ricorrenti (circa mille) che a seguito dei test preliminari di luglio avevano conseguito la sufficienza (6/10), ma meno della soglia minima stabilita dal Miur (7.1).
Lo stesso Tar, tuttavia, ha sospeso il bando, imponendo una nuova prova preselettiva, da svolgersi entro 20 giorni, solo per 91 insegnanti della Campania che mentre rispondevano ai 100 quesiti (estrapolati dai 4.500 resi pubblici dal Miur poche settimane prima) si sono visti annerire il computer per via di un inaspettato black out telematico: gli stessi giudici hanno anche stabilito che, tra costoro, chi conseguirà almeno 7.1 potrà partecipare allo scritto.
A questo punto, visto il poco tempo a disposizione, per i 91 candidati della Campania ci sarebbero due possibilità: far svolgere loro una prova scritta suppletiva nelle prossime settimane; oppure, più probabilmente, essere direttamente inseriti, in extremis ed in surplus, alla prova scritta, assieme agli 8.700 ammessi. In quest’ultimo caso, però, avrebbero davvero pochi giorni, sarebbe il caso di dire poche ore, per prepararsi. Inoltre, sempre in tal caso, si assisterebbe al paradosso di avere dei candidati impegnati prima nelle prove “vere” e successivamente nei test organizzati per accedervi.
Di sicuro, imponendo la formula dell’autotutela, il Miur il 18 ottobre farà svolgere le prove scritte. E questa per i docenti che si stanno preparando da 70 giorni è una buona notizia.
Intanto, però le battaglie legali non sono finite: se è vero che l’avvocatura del ministero dell’Istruzione ha subito fatto sapere che si appellerà al Consiglio di Stato con procedura d’urgenza, contro la decisione del Tar del Lazio favorevole ai 91 ricorrenti, nel frattempo gli studi legali stanno continuando a verificare la possibilità di presentare altri generi di impugnazioni per l’accesso dei candidati allo scritto, visto che i problemi sorti nel corso della preselettiva non hanno riguardato solo i candidati in Campania e che su tale ambito i giudici sembrano dare maggiori possibilità di riuscita.
Così la tradizione italica dei ricorsi ad oltranza contro gli esiti delle commissioni concorsuali, soprattutto quando si tratta di selezioni nazionali per diventare dirigenti scolastici, si confermerà anche stavolta.
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