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Concorso dirigenti scolastici, Sammarro: “Il peggiore a memoria d’uomo”

“Non si ricorda, a memoria d’uomo, un concorso così disastroso”. Questo il duro commento di Adele Sammarro, segretario nazionale Confintesa L.C.

Il concorso per Dirigenti Scolastici, – continua il segretario – sembra esser nato sotto una cattiva stella, da quanto ci risulta, si sta rilevando il concorso con il più alto tasso di ricorsi, rispetto ai precedenti.

Il giovane sindacato interviene ancora una volta sulla questione del concorso per Dirigenti Scolastici che sta vedendo impegnati, su scala nazionale, circa 8700 docenti. Diverse le segnalazioni che continuano a pervenire alle nostre segreterie, aggiunge la Sammarro- in merito ai tanti disagi che hanno caratterizzato lo svolgimento della prova scritta, già di per sé complicata, poiché non pienamente dimensionata, in relazione ai tempi messi a disposizione, in quanto si trattava di quesiti ben articolati e non semplici, in cui veniva chiesto di definire il ruolo del DS, sia a livello normativo che pratico, in soli 20 minuti.

Non dimentichiamo – ribadisce il segretario nazionale -, il caso del black-out telematico che ha impedito ai candidati di diverse regioni, di rispondere ai 100 quesiti, pertanto impossibilitati a concludere la prova, o ancora la sparizione di quesiti scritti. Avvisi di irregolarità, in relazione all’espletamento della prova scritta, sono giunti anche dalla Calabria, è il caso dei candidati con tempi aggiuntivi che sono stati riuniti in una unica sede regionale e, soprattutto, in considerazione del fatto che gli stessi si sono ritrovati ad operare con i candidati dei tempi ordinari, i quali, invece, si son visti costretti a restare in aula per i restanti 45 minuti, generando un gran caos.

Tra l’altro il Cineca aveva previsto aule separate per candidati con tempi aggiuntivi, per quelli con provvedimenti cautelari e tempi ordinari.

“Si rende nota, dunque, una lesione dei diritti e violazione del principio di uguaglianza, con conseguente disparità di trattamento, commenta Adele Sammarro. Nel mentre, resta ancora in sospeso, la questione dei candidati sardi, che attendono comunicazione della data per lo svolgimento della prova, non espletata a causa delle avverse condizioni metereologiche. Se non dovesse esserci una calendarizzazione della data, gli stessi si vedranno costretti a ricorrere nei tribunali”.

Insomma una vera babele, commenta il segretario nazionale di Confintesa, a breve potremmo vedere interessati e controinteressati che, a pieno titolo, potrebbero adire le vie legali, per rivendicare un giusto diritto. Una guerra tra candidati, ricorsi e controricorsi, dando così tanto lavoro agli avvocati e tribunali intasati.

Di questo passo, nonostante il Governo abbia tentato di tutto nel voler velocizzare l’iter concorsuale” – continua Adele Sammarro – non si andrà da nessuna parte; di fatto tutto questo, ad oggi, non ha prodotto alcunché di positivo, anzi non farà altro che allungare i tempi di assunzione dei futuri Dirigenti, il che non potrà mai avvenire a settembre 2019, come previsto. Rimane ancora aperta la questione dei Ricorrenti DS 2011, che aspettano l’esito della Corte Costituzionale. In realtà, proprio costoro, potrebbero costituire una risorsa ed una opportunità per il Governo, per risolvere soprattutto la questione delle reggenze, unitamente ai diritti giustamente reclamati dagli stessi Ricorrenti 2011”.

Confintesa L.C. rinnova, pertanto, la richiesta di un intervento d’urgenza che garantisca l’applicazione dell’articolo 3 della Costituzione, con un corso di 80 ore, come è avvenuto per quelli del 2004/06, o in subordine ad una sessione riservata del concorso D.S., in modo da dare ai ricorrenti la stessa opportunità di cui ha usufruito l’ attuale Ministro dell’Istruzione. Confintesa L.C. nella persona del suo Segretario nazionale, esprime la massima disponibilità al dialogo e ad un confronto costruttivo, sia con la parte politica che squisitamente tecnica, sì da poter dare una piena soluzione all’annoso problema dei ricorrenti DS 2011.

Ancora ad oggi, non è possibile accettare “due pesi e due misure”, conclude Adele Sammarro, segretario nazionale di Confintesa, in quanto è opportuno ripristinare il diritto di un equo trattamento, che sia giusto per tutti e non discriminante.

Redazione

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