Concorsi

Concorso docenti 2023, tempi, numero di posti e percorsi abilitanti: le ultime novità

Si è svolto questa mattina un incontro tra ministero dell’Istruzione e del Merito e sindacati. Di ciò che è scaturito ha parlato nel corso della diretta della Tecnica risponde live, il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo:

“Le organizzazioni sindacali avevano chiesto un incontro al Capo di Gabinetto relativamente all’organizzazione dei percorsi abilitanti. C’è stata una rimodulazione delle scadenze concordate dal Ministero, sono derivati una serie di nuovi impegni per il ministero dell’Istruzione che disporrà di maggiore tempo. Mentre l’obiettivo delle 70mila assunzioni è rimasto invariato perché rappresenta una milestone del PNRR istruzione fissato dagli impegni assunti dal governo italiano, sono cambiate invece le scadenze e gli obiettivi che il Ministero deve conseguire.

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Succede che il Ministero ha avuto rimodulato in questo modo e cioè: avrà un impegno di assumere un determinato contingente entro il 31 dicembre 2024, un altro entro il 31 dicembre 2025 e un terzo entro il 31 dicembre 2026.

Nel frattempo il Ministero ci ha anche informato che le procedure che prevedono che dispongono la pubblicazione del bando del concorso sono ormai pronte. È pronta anche l’integrazione ad assumere attraverso un Dpcm che verrà sottoscritto dal ministro quindi il prossimo concorso possiamo dire si articolerà non più sui 30.216 posti ma su 44.654 trovando un corposo incremento di possibili assunzioni a tempo indeterminato. Tutto questo fa sì che anche le scadenze relative ai percorsi abilitanti trovino tempi più distesi.

Ricordate che la prima scadenza stabilita dal Dpcm del 4 agosto 2023 riguardava la conclusione della prima tranche dei percorsi abilitanti, il famoso percorso abilitante che avrebbe consentito in prima battuta l’acquisizione di 30 cfu. La scadenza era fissata al 28 febbraio 2024. Essendo ormai dicembre la scadenza risultava difficilmente raggiungibile. Disponendo di tempi più distesi, lo stesso ministero dell’Istruzione insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca dovrà predisporre questi percorsi in maniera più serena”.

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Redazione

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