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Concorso docenti abilitati, 180 giorni di servizio validi fino al 22 marzo

Come abbiamo visto in precedenza, è stato prorogato al 26 marzo il termine ultimo per presentare domanda di partecipazione al prossimo concorso docenti riservato agli abilitati e/o specializzati sul sostegno. Il motivo di tale proroga, come sappiamo, riguarda i numerosi problemi che hanno coinvolto tantissimi candidati che non riuscivano, per problemi di natura tecnica, a caricare correttamente la domanda di partecipazione su Istanze Online.

Valido il servizio fino al 22 marzo

Tale proroga ha subito posto un dubbio ai candidati, che ci hanno chiesto: il requisito dei 180 giorni di servizio, deve essere inteso quindi fino al 26 marzo, la nuova chiusura, oppure il termine originario del 22?

La risposta, per quanto non scontata, è semplice: il requisito deve essere posseduto dal candidato al 22 marzo, in quanto vale solo il termine indicato sul bando. La proroga è una variazione esterna dovuta ad esigenze di natura tecnica. Pertanto, nonostante la proroga, i 180 giorni di servizio valutabile devono essere posseduti entro il 22 marzo.

Cosa si intende per180 giorni continuativi

Data la pluralità di situazioni dei candidati, è bene inoltre chiarire cosa si intende per 180 giorni continuativi. Pertanto, per soddisfare tale richiesta, è necessario:

– un unico contratto o la proroga dello stesso, che comprenda un periodo di servizio continuativo non inferiore a 180 giorni per ciascun anno scolastico.

– Oppure che il servizio sia stato prestato con contratto sino all’avente diritto e poi trasformato in altro contratto fino al raggiungimento dei 180 giorni.

– Infine, nel caso il servizio sia stato prestato senza interruzioni dal 1°febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio.

Le assenze incidono sul conteggio dei 180 giorni?

Altro punto importante riguarda i giorni di assenza dei candidati. Infatti, c’è la FAQ specifica che risponde alla domanda se, nel caso di assenze, queste vanno ad influire sui 180 giorni. La risposta fornita dal Miur è la seguente: “Si considera valido il servizio giuridico in costanza di contratto. Tra le tipologie più frequenti sono ricomprese ad esempio l’assenza per malattia, congedo per maternità o parentale“.
Quindi, seppur in forma un po’ nebulosa, la risposta sembrerebbe che, nel caso le assenze siano riconducibili a malattia, congedo maternità e parentale, tali giorni non devono essere conteggiati ai fini dei 180 giorni di servizio.

Nel dubbio meglio dichiarare tutti i titoli

Un suggerimento che arriva direttamente dalle FAQ pubblicate dal Miur, riguarda i dubbi dei candidati per dichiarare i titoli. Infatti il Miur specifica che il “candidato può dichiarare tutti i titoli in suo possesso, è esclusiva competenza delle Commissioni di Concorso valutare i titoli in base alla tabella punteggi allegata al DM 995/2017. Non rappresenta falsa dichiarazione dichiarare titoli effettivamente posseduti che si rivelino a giudizio delle Commissioni non valutabili. Per qualsiasi precisazione o dichiarazione titoli che non possa essere indicata nei campi previsti del modello di domanda, si invita a utilizzare la sezione NOTE”.

Così si svolgeranno le prove

La prova orale, non selettiva, si svolgerà a partire dal mese di aprile. Le graduatorie regionali di merito dovrebbero essere approvate entro il 31 agosto 2018.

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Prova orale non selettiva

I candidati – così come segnala la Flc Cgil in una scheda sul proprio sito – saranno avvertiti, almeno 20 giorni prima della data prevista, attraverso l’indirizzo di posta elettronica indicato nella domanda. I calendari saranno anche pubblicati sui siti degli uffici scolastici regionali

Le tracce da estrarre sono predisposte dalla commissione in numero pari a tre volte quello dei candidati previsti.

Ciascun candidato estrae la traccia su cui svolgere la prova 24 ore prima dell’orario programmato. Le tracce estratte sono escluse dai successivi sorteggi.

La prova orale avrà una durata non superiore a 45 minuti

La prova orale consiste in una lezione simulata e nell’esplicitazione delle scelte didattiche e metodologiche in relazione ai contenuti disciplinari e al contesto scolastico indicati dalla commissione.

La prova orale valuta anche la capacità di comprensione e conversazione nella lingua straniera prescelta dal candidato almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue

Per le classi di concorso incluse negli ambiti disciplinari verticali definiti con il DM 93/16 (AD01: A001, A017 – AD02: A048, A049 – AD03: A029, A030 – AD04: A012, A022 – AD05 [per ogni lingua]: A024, A025), la prova è unica per entrambe le classi di concorso, anche se le graduatorie saranno distinte per ogni classe di concorso. Pertanto la traccia potrebbe riferirsi ai contenuti di entrambe le classi di concorso incluse nell’ambito.

Punteggio della prova orale

Alla prova orale è assegnato un punteggio massimo di 40 punti: non è previsto un punteggio minimo. Alla capacità di comprensione e conversazione nella lingua straniera sono assegnati massimo 3 punti dei 40. Alle competenze sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono assegnati massimo 3 punti dei 40.

Fabrizio De Angelis

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