Categorie: Politica scolastica

Concorso docenti, partiti in rivolta contro il compenso dei commissari

Tiene banco la questione dei compensi dei commissari d’esame per il concorso docenti. Dopo le dichiarazioni del ministro Giannini sul possibile emendamento che andrebbe ad aumentare di 1 euro il compenso, le parti politiche commentano duramente l’eventualità

“Se davvero il ministro valuta ‘consistente’ l’eventuale aumento (forse) di 1 euro del compenso di circa un euro l’ora dei commissari per il concorso insegnanti, dichiara Mario Pittoni della Lega Nord, si tratta solo di uno dei tanti atti poco più che simbolici ai quali ci ha abituati Renzi, che difficilmente convincerà dirigenti e docenti a rendersi disponibili per le commissioni esaminatrici nelle 12 regioni (su 18) costrette a riaprire i termini di presentazione della domanda per insufficienza di candidati”.
“Un’integrazione oraria – aggiunge Pittoni – che si vocifera fra i 30 centesimi e l’euro tondo in orario aggiuntivo agli obblighi di servizio e senza rimborsi per le spese di viaggio, suona come l’ennesimo attacco alla dignità degli insegnanti”.

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Dello stesso avviso il M5S: “Se abbiamo ben compreso, affermano i parlamentari M5S in commissione Affari Sociali di Camera e Senato, il ministro Giannini intenderebbe raddoppiare il pagamento dei commissari impegnati nel prossimo concorsone, portando il compenso da uno a due euro l’ora. Se si tratta di uno scherzo, è di pessimo gusto. Se, invece, si tratta della realtà, informiamo il ministro che il lavoro va non solo retribuito, ma anche in modo effettivo. Due euro l’ora sono e restano comunque un’avvilente elemosina. Al danno adesso si aggiunge la beffa”. I pentastellati rincarano la dose: “Forse il titolare del Miur vive su un altro pianeta e non si rende conto di quanto sia offensiva questa azione nei confronti del corpo insegnante. Magari potrebbe cominciare ad azzerarsi lo stipendio, così da comprenderebbe meglio il valore denaro.

Anche la deputata di Forza Italia, Elena Centemero commenta negativamente le parole di Giannini:” L’aumento previsto dal Governo per il compenso dei commissari del prossimo concorso a cattedre per la scuola, dichiara Centemero, suona tanto come una beffa. Passare da un euro a due euro all’ora non è la soluzione”.
“Ci aspettavamo un riconoscimento della professionalità dei docenti chiamati a selezionare gli insegnanti del futuro. Invece, conclude Centemero, è arrivato un intervento misero che non aiuterà a coinvolgere docenti validi nelle commissioni esaminatrici”. 

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Si è creato un clima rovente attorno a questa faccenda, con 12 regioni costrette a riaprire i termini di presentazione della domanda per insufficienza di candidati, che sperano di risolvere la situazione al più presto possibile.
Il rischio è quello di ritardare le operazioni di un concorso a cattedra che continua senza sosta la propria corsa contro il tempo, ovvero consegnare il 1° settembre i vincitori alle classi.

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Fabrizio De Angelis

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