La Legge di Bilancio 2019, approvata a fine dicembre, prevede, fra gli interventi per la scuola, una riforma del reclutamento per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
Al via concorsi più snelli per chi vuole insegnare con l’obiettivo di portare quanto prima i giovani in cattedra.
Al concorso per l’accesso all’insegnamento potranno partecipare i laureati che hanno sostenuto, all’università, esami di didattica e pedagogia per almeno 24 crediti. Chi vince entra in ruolo.
I concorsi saranno banditi con regolarità, nelle Regioni e per le discipline dove ci saranno posti vacanti.
Chi vincerà il concorso avrà la garanzia del posto nella Regione scelta, ma dovrà rimanerci per cinque anni, a tutela dell’interesse degli alunni alla continuità didattica.
Il requisito dei 24 crediti formativi nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche è stato introdotto dal Decreto legislativo 59/17, un provvedimento che deriva da una delle 9 deleghe contenute nella legge 107/15, la cosiddetta Legge Buona Scuola.
L’esonero dal conseguimento dei 24 CFU è valido per chi ha già un’abilitazione per la classe di concorso per la quale sta facendo la prova concorsuale o anche chi ce l’ha per un’altra classe di concorso (ma deve esserci il possesso della laurea valida per la classe di concorso).
Sono esonerati dal conseguimento dei 24 CFU anche i diplomati ITP (questo fino all’anno scolastico 2024/2025).
Le Università e gli Enti dell’AFAM hanno già istituto (o continueranno a farlo) appositi corsi per consentire l’acquisizione dei 24 crediti o di parte di essi.
Possono essere riconosciuti tutti i crediti acquisiti nei normali percorsi accademici, con esami aggiuntivi, attraverso Master di I e II livello e durante i Dottorati di ricerca o le scuole di specializzazione.
Per chi non è ancora laureato è prevista la possibilità di un semestre aggiuntivo, senza costi ulteriori, nel quale conseguire i crediti.
Possono essere acquisiti in modalità telematica un massimo di 12 crediti. Vanno acquisiti almeno 6 crediti in almeno 3 dei 4 ambiti disciplinari
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