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Conferenza stampa Meloni, le risposte della presidente del Consiglio alle domande dei giornalisti: poco spazio per la scuola

Oggi, 4 gennaio, alle ore 11, presso l’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, in via di Campo Marzio 78, Roma, si tiene la conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che di consueto si tiene a fine dicembre, in occasione della fine dell’anno.

Conferenza stampa di fine anno slittata a gennaio

Stavolta, come abbiamo annunciato giorni fa, la conferenza stampa è slittata dal 21 al 28 dicembre e poi all’inizio del nuovo anno a causa di problemi di salute della premier. Giorgia Meloni ha sofferto infatti di sindrome “otolitica”.

Meloni ha inizialmente pensato di avere una semplice influenza e per questo ha anche deciso di non partecipare al tradizionale scambio di auguri al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le più alte cariche istituzionali. Le sue condizioni sarebbero peggiorate proprio mentre si trovava nella scuola di sua figlia, il 20 dicembre, per assistere alla recita di Natale.

Conferenza stampa Meloni, i momenti salienti

Ecco le parole della premier Meloni proferite in conferenza stampa di interesse per il mondo della scuola. “Quest’anno ci sono scadenze importanti, tra le elezioni europee e il G7. Farò del mio meglio. Non c’era ovviamente da parte mia intento di scappare dalle domande dei giornalisti”, ha esordito. “L’intelligenza artificiale è una questione prioritaria. Sono particolarmente preoccupata dal suo impatto, soprattutto sul mercato del lavoro. Abbiamo sempre conosciuto una sostituzione di lavoro fisica: oggi ci troviamo in una situazione in cui è l’intelletto a essere sostituito. Si parla quindi di sostituzione di mestieri di alto profilo, con sempre meno persone necessarie. Organizzeremo un focus preciso sul tema al G7. Prima lavoreremo ad un’iniziativa specifica sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro. L’intelligenza artificiale rischia di sostituirci”.

Domande e risposte

Dove pensa di trovare risorse? Aumenterà le tasse?

“Non sappiamo quale sarà lo sviluppo della crescita italiana. Al momento è stimata superiore alla media europea. Non sono per aumentare le tasse, lavoro sul taglio della spesa. Vediamo quale sarà l’evoluzione di quest’anno. Tra aumentare le tasse e aumentare la spesa pubblica preferisco la seconda”.

Si candiderà alle Europee?

“Non ho ancora preso questa decisione. Bisogna misurarsi col consenso dei cittadini. Penso che una mia eventuale candidatura potrebbe portare altri leader a fare questa scelta e potrebbe diventare un test democratico di alto livello. Devo capire se toglierebbe tempo al lavoro da presidente del Consiglio”.

Si impegnerebbe in un confronto tv con Elly Schlein?

“Sì, credo sia normale e giusto. Non mi sono mai sottratta e non lo farò stavolta. Lei sa come la penso sulla condizione femminile. Non credo debba essere solo questo il tema del confronto tra due donne. E, sul tema dell’immigrazione: “Il lavoro che fanno le scuole italiane in Africa è straordinario”.

Premierato e autonomia differenziata, cosa ne sarà del divario Nord-Sud?

“Ho già detto che non abbiamo intenzione di toccare il ruolo del presidente della Repubblica. Non vedo in cosa l’elezione diretta del capo del Governo significhi togliere potere al capo dello Stato. Si crea un equilibrio buono e si rafforza la stabilità dei Governi, un problema dell’Italia così come quello di Governi che non rispondevano a nessuno. Nella scorsa legislatura sono stati approvati programmi non votati da nessuno. Stiamo cercando di fare una riforma che consenta ai Governi di avere la possibilità di durare cinque anni: abbiamo pesantamente pagato la nostra instabilità, in termini di credibilità, visione, strategia, di debito pubblico, di debolezza. Come si fa a non pensare al futuro dopo di sè? Si tratta di una riforma di cui vado fiera. Il referendum non è su di me, io sono il presente di questa nazione, il voto e sul futuro. Penso sia un’occasione di risolvere in un colpo solo molti problemi”.

“L’autonomia va a braccetto con il premierato. Oggi ci sono presidenti di regioni che hanno una forza sbilanciata. Credo che a uno stato forte debbano corrispondere regioni forti. L’autonomia non è togliere ad una regione per dare ad un’altra: segue il principio secondo cui, se fai bene, il rapporto tra regione e Stato si fortifica, e alla regione vengono date altre competenze da gestire. Non si tratta del rapporto tra regione e regione”.

Caso Pozzolo, che idea si è fatta della vicenda? Prenderà provvedimenti su di lui?

“Pozzolo possiede un porto d’armi. Presumo che chi lo ha per difesa personale a volte porta un’arma con sè. Credo che chi lo fa ha il dovere di custodire l’arma con responsabilità. Per questo c’è un problema con quello che è accaduto. Qualcuno non è stato responsabile, non conosco la dinamica della vicenda. Ho chiesto che Pozzolo venga deferito dalla Commissione di cui fa parte, garanzia probiviri, e che nelle more del giudizio sia sospeso da Fratelli d’Italia. Intendo essere rigida”.

Dopo Caivano si deve ripartire dalle periferie?

“In Italia si sono moltiplicate le zone franche, dove lo Stato ha indietreggiato, ha fatto finta di non vedere. Lo Stato ha perso terreno e credibilità. Ci sono tantissime periferie, non posso affrontarle tutte insieme. Ma posso dimostrare che si può invertire la rotta, con continuità, non con iniziative spot. Questo non è un lavoro che non si può svolgere solo mandando personale, insegnanti. Intanto stiamo procedendo nei tempi. Nel fare cose semplici abbiamo garantito semplici diritti. Una mamma finalmente ora può portare il figlio al parco. Ciò dimostra che non è la scelta giusta voltarsi dall’altra parte. Penso che se alla fine di questo percorso riuscissimo a trasformare territori famosi per la cronaca in modelli facciamo qualcosa di straordinario. Se si comincia da qualche parte si dimostra che si può fare”.

Ad Atreju ha applaudito a Elon Musk, come commenta?

“Negli anni ad Atreju ho applaudito a molte persone, abbiamo ospitato chiunque avesse qualcosa da dire. Non cambia la mia posizione sulla maternità surrogata, i bambini non sono merce da scegliere in un catalogo, questo non è difendere la persona umana. Spero di approvare la legge che prevede la maternità surrogata reato anche se fatta all’estero”.

Qual è il suo rapporto con gli alleati?

“Il rapporto è buono, quando abbiamo un problema ci sediamo e agiamo velocemente. Questo Governo ha fatto cose in tempi record, come per quanto riguarda la Legge di Bilancio”.

Può indicarci tre obiettivi che intende raggiungere nei primi mesi dell’anno?

“Abolire la povertà, ristrutturazione gratuita interni ed esterni, pace nel mondo. Poi riforma della Giustizia, borse di studio per studenti meritevoli, è un segnale molto forte da dare al Paese. Intendo aiutare chi merita e non ha i mezzi. Questa è una delle piccole cose che intendo realizzare in tempi rapidi”.

Qual è stato il momento più difficile e quello più bello del 2023?

“Cutro è stato il momento più difficile, 94 persone sono morte e sono stata accusata per questo. Per quanto riguarda le cose belle riesco a stare bene in mezzo alla gente, vedere il suo supporto è per me è benzina”.

Laura Bombaci

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