Confindustria ha le idee chiare per innovare il mondo della scuola: Rafforzamento della didattica per competenze e laboratoriale. Riduzione del numero di materie, e diffusione dell’insegnamento in lingua straniera di discipline curriculari già alle scuole primarie. Chiamata diretta dei docenti. Più collegamento con il mondo del lavoro (anche incentivando programmi di “Erasmus in azienda” e percorsi di laurea in apprendistato). Avvio di un rigoroso sistema di valutazione di istituti e personale scolastico, legando le carriere dei professori al merito e rimodulando l’accesso all’insegnamento. Ma chi propone questi cambiamenti radicali, deve essere prima di tutto immacolato nelle azioni e nei comportamenti sociali, altrimenti la proposta stessa di innovazione perde di credibilità.
A tal proposito è indicativo leggere l’articolo pubblicato il 9 giugno 2014 sulle pagine economiche finanziare de Il Messaggero dove si scrive: “Dopo l’appello di Marco Gay è Giorgio Squinzi a chiedere l’epurazione di chi corrompe. ”Non ci interessa sapere se gli imprenditori che corrompono lo fanno perché obbligati o per vero e proprio spirito doloso. Essi non possono stare tra noi, questo deve essere chiaro”, ha dichiarato il Presidente della Confederazione degli industriali in occasione dell’assemblea generale di Assolombarda, riferendosi anche ai recenti scandali del MOSE e dell’Expo2015″.
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