Conoscere Mario per diventare dottore in medicina?

Le prove nazionali per l’ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso, che vedono coinvolti migliaia studenti che intendono accedere ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria, quest’ anno si svolgono nel bel mezzo delle polemiche che hanno investito i test a risposta multipla dei Tfa.
Si vuole evidenziare, tra le 80 domande proposte, la domanda numero quattro che per la sua risoluzione richiede cognizioni e capacità logico deduttive. La domanda è la seguente:

Mario è il secondogenito di una coppia con due figli, e sua moglie è figlia unica. Uno dei nonni del figlio di Mario ha una figlia che si chiama Francesca, la quale ha due anni meno di Mario. Date queste premesse, chi è la Francesca di cui si parla nel testo? 

A) La moglie di Mario
B) La sorella di Mario
C) Una zia di Mario
D) Una figlia di Mario
E) La madre di Mario 

In questo caso evidentemente non bisogna conoscere Mario o la sua famiglia per diventare dottore in medicina, quindi non bisogna possedere capacità mnemoniche di difficile valutazione, ma bisogna dimostrare di saper far funzionare bene la propria logica e le proprie capacità nel problem solving (locuzione inglese che può essere tradotta in italiano come risoluzione di un problema). 
Forse domande di questo genere, proposte in preselezioni concorsuali passate, avrebbero evitato la miriade di ricorsi amministrativi che oggi inaspriscono le vicende dell’istruzione nazionale, e avrebbero garantito all’amministrazione profili professionali maggiormente corrispondenti ai ruoli messi a concorso.

Aldo Domenico Ficara

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