La trattativa fra sindacati e Governo in materia di contratti pubblici sta segnando una curiosa accelerazione. Si parla di firma dell’accordo nell’arco dei prossimi giorni. Prima della ormai fatidica data del 4 dicembre che sembra ormai lo spartiacque fra due epoche.
Peraltro l’offerta del Governo non è straordinaria (si parla di 85 euro di aumento, ma quasi certamente a regime e cioè fra 2-3 anni, visto che lo stanziamento della legge di bilancio non copre questa cifra).
Ma in che modo il Governo pensa di ottenere l’assenso dei sindacati?
Con un ragionamento semplicissimo: “Cari sindacati, delle due l’una: o vince il SI’ o vince il NO; nel primo caso rimarremo ben saldi in sella e dovrete rassegnarvi ad altri due anni di lacrime e sangue; se vince il NO, il Governo cade, ci saranno almeno 6 mesi di transizione e il prossimo tavolo lo vedrete forse nell’autunno prossimo. Vedete voi: l’offerta di oggi è modesta, ma sicura ma del doman non v’è certezza”.
Insomma quella del Governo sembra davvero una proposta che non si può rifiutare.
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