Attualità

Contratto e legge di bilancio, si va verso lo sciopero, ma con non pochi dubbi

Sulla vicenda del possibile sciopero del comparto scuola sapremo forse qualcosa di più nelle prossime ore.
Martedì 23, infatti, è previsto il tentativo di conciliazione fra le organizzazioni a seguito della proclamazione dello stato di agitazione del personale del comparto scuola.
Ma allo stato attuale dei fatti è molto improbabile che la conciliazione abbia esito favorevole.
Appare quindi inevitabile che nelle ore successive i 4 sindacati interessati (Cgil, Uil, Snals e Gilda) decidano per lo sciopero.
Le ragioni della protesta sono legate alla scarsità delle risorse che la legge di bilancio destina al sistema scolastico e alle difficoltà per il rinnovo contrattuale.
Difficoltà che, per la verità, la nostra testata sta segnalando da diverso tempo.
C’è per esempio chi solo oggi si rammarica del fatto che la legge di bilancio non contenga stanziamenti per incrementare il fondo disponibile per il rinnovo del contratto 2019/2021.

Ma, come abbiamo scritto più volte in questi mesi, è del tutto evidente che le risorse messe a bilancio a partire dal 2022 dovranno servire per finanziare i contratti pubblici del triennio 2022/2024.
Già con il precedente contratto era stato ideato il meccanismo dell’elemento perequativo per garantire aumenti anche al personale con stipendi inferiori, ma in questa circostanza sarà pressoché impossibile riproporre una soluzione analoga che si è rivelata complessa e incerta.

Va detto che non è neppure sicuro che – a conti fatti – tutti e 4 i sindacati siano convinti fino in fondo di proclamare lo sciopero.
I più fermi sulla decisione appaiono ora Uil e Cgil, anche se nell’intero fronte sindacale serpeggia un dubbio: ma il personale della scuola, con stipendi ormai ridotti all’osso, ce la farà a sostenere la perdita di una giornata di lavoro?
D’altronde i dati di tutti gli scioperi che si sono succeduti dopo il maggio 2015 e cioè dopo la grande protesta contro la legge sulla “Buona Scuola” parlano chiaro: in nessun caso si è mai riusciti ad andare al di là di percentuali modestissime se non addirittura imbarazzanti.
Pochi dubbi ha la Cisl Scuola che ha subito dichiarato che preferisce lavorare in sede politica per tentare di ottenere qualche modifica alla manovra finanziaria.
E’ poi di queste ore la notizia che il personale Ata ha proclamato un proprio stato di agitazione attraverso Anquap, Aida e Movimento nazionale DSGA.
Anche queste tre sigle saranno convocate per il tentativo di conciliazione che, con ogni probabilità, sarà destinato a fallire.

Intanto mercoledì 24 ci sarà un primo “assaggio”, con uno sciopero proclamato da Federata che dovrebbe coinvolgere il personale Ata delle scuole di ogni ordine e grado.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Pedagogisti ed Educatori: il ddl va bene, ma bisogna riconoscere anche Assistenti e Tiflologi

Da pedagogista, saluto con grande favore la recente approvazione da parte del Senato della Repubblica…

27/04/2024

Vannacci e le classi separate, anche Fdi e Fi lo condannano: Boschi (Pd) chiede l’intervento dei ministri Valditara e Locatelli

Hanno fatto rumore e scalpore le parole del generale Roberto Vannacci sulla necessità di creare…

27/04/2024

Generale Vannacci: “Ci vogliono classi con caratteristiche separate per aiutare gli alunni migliori e quelli in difficoltà”; ma la ricerca dice tutt’altro

Fanno rumore le parole del generale Vannacci, candidato della Lega alle prossime elezioni europee: “Credo…

27/04/2024

Vincolo triennale di mobilità, diversi i casi di docenti che hanno chiesto la deroga al vincolo ma non è stata convalidata dagli uffici scolastici

Sono numerosi i casi di docenti che pur essendo vincolati per un triennio avevano presentato…

27/04/2024

Aggiornamento terza fascia ATA: date e requisiti per partecipare

Il 26 aprile 2024 il CSPI, riunitosi in seduta plenaria, ha espresso parere favorevole alla…

27/04/2024