Da ieri, 12 luglio, è in corso all’Aran il confronto con i sindacati per la trattativa relativa al rinnovo della parte normativa del contratto scuola 2019/2021, che dovrebbe chiudersi tra oggi e domani.
La segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci ha scritto un tweet abbastanza polemico sulla possibilità, di cui molti parlano, di sottoscrivere il contratto con qualche “riserva”. Ecco le sue parole, che negano questa eventualità: “‘Decidere di sottoscrivere comunque il contratto, apponendo una ‘sigla’ in fondo al contratto stesso come una sorta di nota finale, nella quale apporre tutte le proprie perplessità e obiezioni rispetto a quanto approvato’ NON ESISTE NELLA FORMA E NELLA SOSTANZA. GIURIDICAMENTE I CONTRATTI SI FIRMANO O NON SI FIRMANO, Le ‘sigle’ sono musichette!!!”, ha detto, con sarcasmo.
Nel frattempo continua la protesta degli assistenti amministrativi delle scuole, come riporta Ansa. “Stanchi di essere costantemente dimenticati, di essere caricati di lavoro fino all’inverosimile, con una retribuzione riferita a un profilo di 20 anni fa, aumentate le responsabilità e diminuiti i posti”, questo ciò che afferma la categoria. Gli assistenti amministrativi delle segreterie scolastiche si stanno organizzando: petizioni, class action, proteste da tutta Italia organizzate anche attraverso i social.
È proprio interagendo tra loro che hanno deciso di rompere il silenzio. Un gruppo class action sta facendo da apripista per il riconoscimento dell’Area C, che pur esistendo sulla carta non è mai stata di fatto resa disponibile sull’organico. Un gruppo di Palermo, determinato e agguerrito, sta ottenendo attenzione a livello regionale. Un gruppo nazionale spontaneo, creato appositamente sul web, che ha raggiunto in tre giorni più di 700 iscritti, ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, al Mim, alle organizzazioni sindacali, agli organi di informazione.
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