Attualità

Contratto scuola, la trattativa prosegue; Aran pronta a firmare, ma non tutti i nodi sono stati sciolti

Prosegue all’Aran la trattativa per la stipula del contratto scuola.
Sugli aspetti economici non dovrebbero esserci più ostacoli: a seguito della direttiva firmata nei mesi scorsi dal Ministro è ora possibile utilizzare i fondi che il precedente Governo aveva stanziato per la professionalità docente; si trattava di 300 milioni di euro, che di fatto si sono ora ridotti a 220 e che verranno impiegati per riconoscere un ulteriore aumento stipendiale a tutto il personale.  
La quota del 5% delle risorse contrattuali che era stata accantonata al momento della intesa sottoscritta a dicembre verrà utilizzata per incrementare la RPD dei docenti, la CIA degli ATA e l’indennità di direzione dei DSGA.
A conti fatti ci saranno altri 15-20 euro lordi per ciascun dipendente, oltre a quelli già erogati a dicembre.

Secondo la Flc-Cgil, per quanto riguarda la parte normativa si va verso il riconoscimento:
– di 30 giorni in più per i congedi a favore delle donne vittime di violenza,
– dei congedi per i parti plurimi per ciascun figlio,
– dei 3 giorni di permessi retribuiti ai precari docenti e ATA.

Il nodo più difficile, quello del disciplinare del personale docente, resterà quasi certamente irrisolto e rimandato ad una futura sequenza contrattuale (il che, di fatto, equivale a dire che se ne parlerà, forse, con il prossimo contratto).
Resterà così in vigore una significativa sperequazione fra docenti e personale ATA: per questa categoria sarà possibile ricorrere alla “sanzione concordata” mentre per i docenti l’unica strada continuerà ad essere quella del ricorso al giudice del lavoro.

Il prossimo incontro è in programma per il 1° giugno, il presidente dell’Aran Naddeo ha anche dichiarato di essere fiducioso e di contare su una conclusione entro il mese di giugno anche se Uil Scuola non ha ancora sciolto le proprie riserve (il rischio potrebbe essere quello di arrivare ad un contratto firmato solo da una parte dei sindacati.

Reginaldo Palermo

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