Della firma del contratto delle funzioni centrali abbiamo già dato notizia, ma adesso si può iniziare fare qualche riflessione in più dato che il testo è stato anche pubblicato nel sito dell’Aran.
E’ l’Aran stessa ad evidenziare gli aspetti salienti dell’accordo.
Ci soffermiamo qui sugli aspetti normativi e sul sistema delle relazioni sindacali perché sono quelli che, più di altri, potrebbero influire sul contratto della scuola.
Intanto l’Aran sottolinea come il nuovo contratto collettivo, in attuazione della Riforma Madia, abbia “operato una revisione del codice disciplinare dei dipendenti pubblici, prevedendo specifiche sanzioni in caso di assenze ingiustificate in prossimità dei giorni festivi o per assenze collettive”.
Non solo, ma “alla luce delle recenti modifiche legislative, è stato individuato un nuovo meccanismo per l’attribuzione degli incentivi economici al personale, che ha l’obiettivo di riconoscere premi aggiuntivi a coloro che abbiano ottenuto le valutazioni più elevate”.
Su questo punto è difficile che il contratto scuola possa prevedere disposizioni completamente diverse, quindi, almeno per ora, la cancellazione del bonus premiale appare altamente improbabile.
Per quanto riguarda il tema delle relazioni sindacali viene istituito il confronto fra le parti, sia a livello centrale che a livello delle singole sedi. Il confronto potrà riguardare tra l’altro:
a) l’articolazione delle tipologie dell’orario di lavoro;
b) i criteri generali di priorità per la mobilità tra sedi di lavoro dell’amministrazione;
c) i criteri generali dei sistemi di valutazione della performance;
d) l’individuazione dei profili professionali.
Va chiarito che il confronto fra le parti non vincola in alcun modo la parte pubblica che è vincolata solo a mettere a disposizione delle organizzazioni sindacali tutti gli elementi e i dati disponibili su una determinata materia.
Trasferendo il modello nella scuola, questo significa che su orario di lavoro (lettera a) e assegnazione del personale alle diverse sedi scolastiche il dirigente scolastico non sarebbe vincolato alla contrattazione di istituto, come peraltro è già previsto dopo l’approvazione del “decreto Brunetta”; decreto che, almeno sotto questo profilo, resterebbe pienamente in vigore.
Il contratto non è stato firmato né dal Cisal e USB e neppure dalla CGS (Confederazione Generale Sindacale) alla quale aderisce anche la FGU-Gilda: appare quindi quasi scontato che la Gilda non firmerà neppure il contratto scuola. Non è invece del tutto chiaro come si comporterà lo Snals la cui confederazione Confsal ha sottoscritto l’intesa per gli statali.
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