Attualità

Così il governo introdurrà lo smartphone in classe

A La Repubblica, succosa anticipazione sulla relazione dei gruppi di lavoro ministeriali sul’uso dei dispositivi personali in classe e sulle metodologie didattiche innovative.

La ministra Valeria Fedeli ne parlerà, nel pomeriggio di venerdì 19 gennaio, a Bologna, nel corso di “Futura”, l’iniziativa dedicata all’innovazione digitale nelle scuole, realizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con il Comune di Bologna. Sarà possibile seguire l’evento in streaming sulla pagina Facebook del MIUR e sul sito www.miur.gov.it.

Sì, dunque, allo smartphone in classe che potrà essere usato per documentare, con video e foto, una gita, per tracciare percorsi col Gps durante una visita, per conoscere, grazie alle mappe, una città.

Sì al cellulare super tecnologico per riassunti via Twitter, per risolvere problemi matematici.

Lo smartphone è una grandissima opportunità

Ad Avvenire, lo scorso 11 gennaio, la ministra Valeria Fedeli aveva ulteriormente puntualizzato: “Limitarsi a vietare ogni tipo di device in classe non avrebbe altro risultato che tenere la scuola lontana da uno spazio sociale e culturale – oltre che tecnologico – che oggi è determinante nella vita dei più giovani, e non solo.

Significherebbe chiudere gli occhi di fronte al telefonino tenuto in tasca e usato per scambiarsi messaggi, e significherebbe soprattutto lasciare ragazze e ragazzi soli, senza accompagnamento e senza educazione nell’uso degli strumenti.

È quello che non vogliamo: non vogliamo rinunciare a questa responsabilità educativa, vogliamo invece assumerla in pieno e fare in modo, nella massima condivisione e collaborazione con le famiglie, che la scuola sia il luogo dove si impara anche a stare in rete, a ricercare informazioni e approfondire, a relazionarsi in modo rispettoso.

Non è compito del Ministero o della scuola decidere se i device sono bene o male, ma lo è insegnare ad usarli nel modo più utile e corretto. Per permettere a ogni bambina e ogni bambino di avere esperienze sicure, libere e consapevoli, contrastando in modo positivo e attivo, non con divieti ma proprio con l’educazione, ogni tipo di dipendenza, anche dagli strumenti tecnologici”.

Andrea Carlino

Articoli recenti

Il “capolavoro”, gli orientatori e la fine della scuola

A leggere attentamente ciò che sta accadendo nel dibattito sulla scuola, è difficile non pensare…

05/05/2024

Alunni disabili e bes non vanno Radio24 perchè senza media dell’8, la preside Pd della scuola nel mirino di Lega e FdI: vergognoso!

Diventa motivo di polemica politica il caso della classe terza media dell’istituto comprensivo statale Niccolò…

05/05/2024

Rinvio aggiornamento graduatorie ATA terza fascia: c’è anche chi è contrario e chiede il rispetto delle norme in vigore

OGGETTO: Aggiornamento delle graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia personale ATA per…

05/05/2024

L’antropologia culturale si può studiare fin da bambini: Paola Falteri, scomparsa in queste ore, lo aveva capito mezzo secolo fa

Sta suscitando molta commozione nel mondo della scuola la notizia della scomparsa di Paola Falteri,…

05/05/2024

Terza fascia Ata, tra le trenta scuole da scegliere si deve individuare la scuola destinataria dell’istanza

È importante ricordare che dalla fine del mese di maggio e per buona parte del…

05/05/2024

Adhd, come si diagnostica? Come creare strategie didattiche ad hoc e favorire l’inclusione? Ecco gli spunti per docenti

La diagnosi di ADHD si basa principalmente sull'osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni da…

05/05/2024