Si può essere un insegnante resiliente? Per rispondere questa domanda bisogna prima interrogarsi su cosa sia esattamente la resilienza. (VAI AL CORSO) Quanto dipende dalle condizioni individuali? Quanto si può coltivare? Quanto dipende da un ambiente favorevole? Quanto può essere “insegnata” agli studenti?
Il termine resilienza deriva dall’ambito fisico e fa riferimento alla capacità di certi materiali di assorbire un urto senza rompersi. Piegarsi senza spezzarsi. Due forme verbali riflessive che si prestano a essere metafora di un concetto molto meno fisico e più cognitivo, emotivo, psicologico. Ecco che la psicologia fa proprio questo termine riferendolo a quelle situazioni drammatiche o traumatiche rispetto alle quali una persona riesce a restare in piedi, magari meno retta del solito, ma in piedi, nonostante il dolore e le difficoltà emotive. Piegata ma non spezzata.
Ultimamente il termine è entrato a fare parte della nostra quotidianità anche rispetto alla situazione sanitaria del nostro Paese, dato che non c’è conferenza stampa della Protezione civile o del Ministero della Salute in cui non si parli della resilienza dei nostri territori, indice che valuta parecchi fattori, in particolare il numero dei posti letto in medicina ordinaria e in terapia intensiva, a monitorare che il sistema sanitario, sotto pressione, reagisca adeguandosi alla situazione, a dispetto delle molte criticità, senza crollare o infrangersi.
Ora, l’esempio del sistema sanitario messo sotto pressione dal Covid non è casuale, perché l’emergenza epidemiologica ha avuto effetti non solo sugli ospedali e sui medici, ma su tutte le professioni e la scuola non è stata esente dal vento dell’ansia, della preoccupazione, dello stress, della paura.
Lavorare sulla resilienza è un obiettivo che anche l’insegnante deve e può porsi, perché sulla resilienza si può lavorare. Ci sono atteggiamenti mentali che la favoriscono e atteggiamenti mentali che le fanno da ostacolo; qualità che rendono le persone meno vulnerabili allo stress; e, all’opposto, un pensiero negativo che spinge ad annegare nello stress.
Quali fattori da nutrire dunque, per favorire la resilienza? L’autostima, la volontà, la positività, la fiducia. Elementi da coltivare anche in classe, come qualità personali del docente e come atteggiamenti da indurre anche tra gli alunni.
Per saperne di più vi segnaliamo il corso Insegnante resiliente, come affrontare al meglio le sfide della professione, della formatrice Claudia Matini, in programma dal 15 dicembre.
Il corso propone una riflessione guidata sulla resilienza e sui suoi meccanismi protettivi, attraverso le numerose informazioni fornite dalla formatrice, ma soprattutto con un percorso interattivo con molte esercitazioni individuali per cominciare a trovare risposte e soluzioni applicabili al proprio contesto lavorativo e personale.
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