Il Comitato Tecnico Scientifico, nel verbale 104 del 31 agosto, chiarisce come va differenziato l’uso della mascherina e il ricorso ad essa sulla base delle fasce d’età, riportando anche il parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relativamente al recente documento del 21 agosto, diventato punto di riferimento per le policy dei Paesi europei ed extra europei.
Quali fasce d’età differenziate dunque?
Quello che viene ulteriormente specificato nei documenti del CTS e dell’OMS è che:
Una particolare attenzione alla fascia 6-11 per la quale si parla di compliance dell’alunno (ovvero capacità di conformarsi alla regola) e di impatto sugli apprendimenti.
In altre parole, a quanto sembra, laddove la situazione epidemiologica locale lo consentisse e i numeri del contagio non fossero troppo preoccupanti, il docente potrebbe consentire agli alunni più piccoli (e con difficoltà apprenditive aggravate dalla mascherina) un uso più flessibile e meno rigoroso della mascherina?
Probabilmente sì. Ma un simile approccio, si intende, dovrebbe comunque essere affinancato da altre misure preventive quali il distanziamento, l’igiene delle mani, l’etichetta respiratoria (il tossire nel gomito).
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