Il Covid cambia, si evolve, muta. Ma purtroppo non sparisce, anzi. La recente tendenza è quella di colpire i bambini, come dimostra il caso degli Stati Uniti. Qui il 25% dei nuovi casi risulta in età pediatrica. Ma c’è di più. Secondo quanto evidenziato dal professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Rozzano, ospite di ‘Che tempo che fa’ condotto da Fabio Fazio, un bambino su 7, tra quelli che contraggono il virus, sviluppa il long covid 15 settimane dopo la guarigione.
Il tema è quello delle vaccinazioni alla fascia 5-11 anni per cui è arrivato già l’ok dall’Agenzia del farmaco americana. Adesso si attende il parere positivo anche dell’Ema che potrebbe arrivare entro Natale. I pediatri italiani si sono già espressi a favore della vaccinazione per quella fascia. Nella conferenza di qualche giorno fa, il coordinatore del Cts Franco Locatelli ha confermato i pareri positivi arrivati dagli Stati Uniti, mentre il ministro della Salute Speranza ha affermato di attendere prima il parere dell’Ema. “Le complicanze sono più rare ma ci sono – afferma Mantovani – la malattia nuova che colpisce i bambini si chiama Mis-C, è grave ma rara. Il long covid, con conseguenze a lungo termine, invece è più frequente. Non è chiaro il confine di questo mondo: problemi polmonari, cardiovascolari, renali. Non sembrano legati alla malattia che si è avuta. Pensiamo si possa prevenire con il vaccino”.
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