I risultati finali non sono ancora ufficiali ma i dati che arrivano dalle diverse sigle sindacali sono sostanzialmente concordi fra di loro e quindi si possono già dare alcune anticipazioni sicure.
Nelle elezioni per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, i sindacati di base hanno ottenuto un buon risultato, ma un po’ al di sotto di quanto appariva all’inizio: i Cobas hanno toccato il 5,4% complessivo dei voti, l’Unicobas è arrivato al 2,3%, mentre l’Anief ha messo insieme 22.500 voti pari al 5% esatto.
La Flc-Cgil arriva al 27%, la Cisl-Scuola al 17,5, la Uil al 10,3%, lo Snals al 13,8 e la Gilda al 7%.
Ma la distribuzione dei seggi fornisce un quadro molto diverso: nel CSPI i posti vengono attribuiti separatamente alle diverse componenti e quindi, a causa del calcolo dei resti, accade che la Flc-Cgil farà la parte del leone, con 8 seggi conquistati su un totale di 18.
Il sindacato di Mimmo Pantaleo si aggiudica infatti l’unico seggio disponibile per la scuola dell’infanzia e per il personale Ata; dei 4 seggi della primaria 2 vanno alla Flc, uno alla Cisl-Scuola e uno allo Snals; stessa distribuzione si ha per la secondaria di primo grado, mentre dei tre seggi della secondaria di secondo grado 2 spettano alla Flc e uno allo Snals.
I due seggi del personale dirigente vanno entrambi all’Anp di Giorgio Rembado.
Alla resa dei conti Gilda e Uil-Scuola restano fuori dal Consiglio superiore, almeno per i prossimi 5 anni (tanto dura il mandato elettorale).
Certamente le regole per il calcolo dei seggi hanno contribuito a determinare un risultato quanto meno anomalo: la Uil, con il 10% dei voti, resta fuori mentre lo Snals con una percentuale poco più alta porta a casa tre consiglieri, addirittura uno in più rispetto alla Cisl che ha messo insieme più del 17% dei voti.
Il 19 giugno l’esito del voto sarà ufficializzato dal Miur e a quel punto conosceremo anche i nomi degli eletti.
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