Secondo Ocse Pisa, sul report relativo alla conseguenze della pandemia sul sistema educativo e di istruzione mondiale, la didattica a distanza ha causato in tutto il mondo differenze notevoli tra le scuole.
In Brasile il 68% degli studenti delle scuole avvantaggiate ha avuto accesso a dispositivi digitali sufficientemente potenti, secondo i presidi, rispetto al solo 10% degli studenti delle scuole svantaggiate.
In Spagna, c’era una differenza di 40 punti percentuali (70% contro 30%) nella disponibilità di dispositivi digitali sufficientemente aggiornati tra scuole avvantaggiate e svantaggiate.
La capacità degli insegnanti di utilizzare la tecnologia varia notevolmente. In media nei paesi Ocse, il 65% dei quindicenni è stato iscritto a scuole il cui preside ha riferito che gli insegnanti hanno le competenze tecniche e pedagogiche necessarie per integrare i dispositivi digitali nell’istruzione.
La proporzione varia notevolmente tra le scuole socioeconomiche avvantaggiate e quelle svantaggiate. In Svezia, ad esempio, l’89% degli studenti delle scuole avvantaggiate ha frequentato una scuola del genere, ma solo il 54% degli studenti delle scuole svantaggiate.
In media nei paesi Ocse, circa il 60% degli studenti di 15 anni era iscritto a scuole il cui preside ha riferito che gli insegnanti hanno tempo sufficiente per preparare lezioni integrando dispositivi digitali, che vanno da quasi il 90% degli studenti nelle quattro province cinesi che ha partecipato a Pisa 2018 a poco più del 10% degli studenti in Giappone.
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