La decisione è frutto dell’elaborazione di migliaia di studenti riuniti al “Revolution Camp 2013” il più grande campeggio studentesco d’Italia. Le motivazioni sono state così riassunte dal portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Gli studenti italiani pretendono una scuola completamente diversa da quella attuale. Sogniamo un modello di scuola inclusivo, capace di garantire competenze di cittadinanza.
Il nostro paese ha un ritardo abissale.
Crediamo che il modello scolastico italiano sia superato e vada ripensato perché possa essere alla base di un nuovo modello di sviluppo nazionale che metta al centro la conoscenza”. Si ricorda che la Rete degli Studenti è l’insieme delle associazioni di studenti delle scuole superiori attive in ogni città. Questa rete, presente in tutta Italia, è indipendente dai partiti, caratterizzandosi come sindacato studentesco, difendendo e implementando i diritti degli studenti dentro e fuori dalla scuola, come singoli e come componente scolastica, dal livello del singolo istituto fino a quello regionale e nazionale.
Si ricorda inoltre che il Revolution Camp 2013 è stato promosso dall’Unione degli Universitari e dalla Rete degli Studenti Medi. In questa sede dal 26 luglio al 7 di agosto si è svolto un programma ricco di attività di ogni genere, tra cui eventi culturali, che spaziavano dalla presentazione di libri ai dibattiti su attualità, politica, mondo giovanile, scuola e università con la presenza di ospiti importanti ogni giorno.
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