“Come ribadiamo ormai da mesi, – prosegue Di Meglio – è necessario stralciare il piano di stabilizzazioni dal ddl e trasferirlo in un decreto legge: non è vero, come continua ad affermare il governo, che le assunzioni sono inscindibili dalla riforma complessiva, perché l’organico funzionale di 50mila docenti, diviso per le 8500 scuole presenti su tutto il territorio italiano, è gestibile senza alcun problema con gli attuali poteri dei dirigenti scolastici”. “Imputare il rinvio della riforma e delle stabilizzazioni all’eccesso di emendamenti – commenta ancora il coordinatore della Gilda – è un inaccettabile scaricabarile che, oltre a essere irrispettoso verso il Parlamento, è un evidente segnale di debolezza”. In merito alla nuova consultazione che Renzi vorrebbe organizzare a luglio, Di Meglio non usa mezzi termini: “Si tratta dell’ennesima pagliacciata: le questioni sono ormai note e se decide di rinviare la riforma, è soltanto perché si è reso conto di non avere in Senato i numeri sufficienti per approvarla. Inoltre è mistificatorio dire che sono 18 i sindacati con cui doversi confrontare, poiché in realtà sono 5 le sigle rappresentative. A un confronto serio – conclude Di Meglio – non ci sottraiamo, ma sicuramente non siamo disposti a partecipare a un’assemblea ‘al Colosseo’ in cui ancora una volta si finge di ascoltare”.
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