Il DL 36/2022 ci consegna la scuola del futuro ma non dà risposte sulle seguenti domande:
a) la professione docente appiattita sulla lentissima progressione economica per anzianità è adeguata alla moderna complessità della scuola di oggi?
b) la stessa professione docente può essere riconosciuta e retribuita (ma non valutata) soltanto per l’attività didattica
c) la complessità dell’organizzazione scolastica può essere governata soltanto dal dirigente scolastico seppur ben formato e competente?
d) possiamo affermare che deve essere riconosciuta la componente intermedia (oggi di fatto esistente in tutte le scuole!) capace di coadiuvare il ds nella conduzione della comunità scolastica sul piano del funzionamento organizzativo e didattico?
e) siamo d’accordo che oggi garantire il diritto allo studio significa avere una scuola efficiente, ben organizzata e con una governance strutturata su risorse umane e professionali capaci di progettare, guidare, monitorare, coordinare, valutare i processi educativi e didattici?
Ecco la grande ombra sulla scuola che il DL 36 non ha voluto rimuovere!
Rosolino Cicero, presidente Associazione nazionale Collaboratori dei d.s.
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