Categorie: Personale

Dichiarazioni “false”, solo a Bergamo da settembre licenziati 20 docenti

Da settembre, solo nel bergamasco, ci sarebbero stati 20 casi di licenziamento di docenti per aver presentato alla scuola un’autocertificazione “falsa” sui precedenti penali.

A sostenerlo è Flc-Cgil di Bergamo, che in questo modo conferma quanto sostenuto dalla Tecnica della Scuola a proposto del docente, padre di tre figli, licenziato per aver presentato alla scuola dove presta servizio una dichiarazione priva del fatto che in passato è stato “destinatario di un decreto penale passato in giudicato”.

Elena Bernardini, segretario generale provinciale, spiega che tutti coloro che vengono assunti a scuola, insegnanti o personale amministrativo, tecnico e ausiliario che siano, devono sottoscrivere un’autocertificazione in cui dichiarano di non aver mai riportato condanne penali.

 

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“Ci sono casi, per esempio quello di una multa inferta dal giudice per un incidente stradale con feriti lievi, in cui accade che, quando l’interessato chiede al tribunale il certificato penale del casellario giudiziario, gliene venga rilasciato uno dove non si fa cenno a condanne che godono del ‘beneficio della non menzione’. Tuttavia, quando a richiedere il certificato del casellario, in fase di verifica, è la pubblica amministrazione, queste condanne lievi compaiono. Ed ecco che l’incongruenza viene giudicata ‘dichiarazione falsa'”.

La Flc-Cgil di Bergamo riferisce, attraverso l’Ansa, che già in diverse occasioni il sindacato aveva assistito i propri iscritti in casi simili. Il lavoratore, però, se la sarebbe sempre cavata con una multa o un provvedimento disciplinare. Senza mai giungere al licenziamento.

“Non era mai successo che si giungesse a misure così drastiche. Lo scorso anno è intervenuta in materia la Corte dei conti, chiedendo di applicare rigidamente le regole. Da qualche mese, dunque, per ‘dichiarazione falsa’ scatta il licenziamento”, ha concluso amaramente la sindacalista Confederale.

 

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Alessandro Giuliani

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