Disinteressati, svogliati, irritanti? No, forse alunni con capacità al di sopra degli standard, per i quali occorre una didattica inclusiva, che valorizzi gli alunni eccellenti. Ma come riconoscere l’eccellenza? Come lavorare con alunni molto bravi? Come riconoscere il loro potenziale? (VAI AL CORSO)
L’eccellenza è un potenziale scomodo per il docente, perché non facile da riconoscere ed espresso talvolta da segni fuorvianti.
L’interpretazione dei segni nella didattica è una competenza chiave, non solo in riferimento ai bisogni educativi speciali e quindi alla didattica inclusiva e speciale adeguata ai contesti di disagio o di deficit, ma anche in relazione alle eccellenze.
Due discipline che si occupano proprio di queste questioni sono la semiotica dell’educazione e l’ermeneutica dell’educazione, entrambe considerate scienze dell’interpretazione che si fanno carico di ricercare e interpretare i segni di certe competenze o abilità o difficoltà o eccellenze ricercandole dentro l’evento educativo.
Insomma, il docente come lettore di segni? Sì, anche. Perché è tanto importante rafforzare queste competenze? Per ridurre il livello di frustrazione di un alunno di cui non venga riconosciuto e percepito il potenziale.
Infatti, nonostante si parli da anni di inclusione e di personalizzazione educativa, la scuola si presenta ancora come un luogo dove è molto difficile non solo valorizzare le diversità costitutive degli alunni, ma perfino riconoscerle in funzione della predisposizione di percorsi personalizzati. Col risultato di una grande e dolorosa frustrazione nell’alunno, che non si sente riconosciuto nella propria specificità, né aiutato, attraverso un percorso personalizzato, a sviluppare l’effettivo potenziale di cui dispone.
Su questi argomenti il corso della nostra formatrice Anna Maria Di Falco Alunni con capacità al di sopra degli standard, in programma dal 25 gennaio 2021.
Il corso si propone di offrire ai docenti principi di riferimento ed essenziali linee guida per effettuare un efficace capovolgimento del punto di vista utilizzato tradizionalmente: dalla didattica per tuttialla didattica per ciascuno, con molta attenzione al riconoscimento precoce, sin dall’infanzia, delle peculiarità di ciascun alunno, attraverso una osservazione analitica dei comportamenti nel breve, medio e lungo periodo, e una progettazione didattica collegiale che possa valorizzare le diverse potenzialità.
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