Continuano le prese di posizione e i commenti sulle dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti.
Lo Snals di Elvira Serafini afferma di aver appreso la notizia “con relativa sorpresa” in quanto le dimissioni sono “la naturale conseguenza delle scelte politiche del governo che non ha mantenuto gli impegni assunti con i sindacati per il rilancio degli investimenti nel settore della scuola e in quello più generale del comparto Istruzione e Ricerca”.
“Nel decreto scuola – sottolinea lo Snals – non si trova alcuna previsione sui percorsi abilitanti riservati a chi lavora da anni nelle scuole e che noi consideriamo un fattore fondamentale per assicurare alla scuola continuità didattica ed efficacia formativa, mentre le risorse stanziate con la legge di stabilità sono insufficienti per avviare il rinnovo del CCNL e risultano del tutto inadeguate per lo sviluppo dei settori dell’università e della ricerca”.
Le parlamentari Ella Bucalo e Paola Frassinetti di Fratelli d’Italia colgono l’occasione per evidenziare che “le dimissioni del Ministro dimostrano come il governo sia nel caos più assoluto”. “Quello che più ci preoccupa – affermano – è che il nostro sistema educativo, che versa già in una situazione molto critica, resta ora completamente senza una guida e senza direttive. Alla preoccupante carenza di risorse si aggiungerà la mancanza di qualsiasi progetto per il futuro che sarebbe stato necessario per impedire la continua fuga dei nostri studenti migliori all’estero oltre al recupero della carenza di preparazione dei nostri studenti come dimostrato dalle recenti indagini OCSE PISA”.
Un accorato appello arriva invece dal sottosegretario Peppe De Cristofaro (LEU): “Fioramonti ha ragione nel denunciare la scarsità delle risorse, ma ha sbagliato a dimettersi. Ma prima una premessa: continuo a sperare che nelle prossime ore ci ripensi, che quello che il governo non ha potuto fare in questa finanziaria diventi l’obiettivo principale della verifica fra le forze di maggioranza. Che il 2020 diventi l’anno del rilancio dell’istruzione pubblica“.
“Il mondo della scuola – aggiunge ancora l’esponente di LEU – appare sconcertato e preoccupato da queste dimissioni e questo succede in parte perché viene riconosciuto a Fioramonti di essere una persona seria e competente, cosa che nei decenni scorsi non è stata sempre scontata. Ma soprattutto da parte dei sindacati c’è la legittima volontà di salvaguardare le intese firmate, il timore che un quadro politico terremotato rimetta in discussione il percorso positivo messo in piedi fin qui”.
Del tutto diverso il commento di Angela Loritto, segretario generale di ANAPS-CONFSAL, sindacato che ha avversato con ogni mezzo le misure sui docenti di religione contenute nel decreto-scuola, considerate penalizzanti nei confronti dei precari “storici” di questa disciplina: “Le dimissioni del ministro Fioramonti ci riempiono di soddisfazione e ci piace pensare di aver contribuito a questa decisione”.
Ma anche sul nome di Nicola Morra l’Anaps mette le mani avanti: “Anche da quest’ultimo non ci aspettiamo nulla di buono. Il giorno dell’audizione in Senato abbiamo incontrato brevemente anche lui, abbiamo cercato di spiegargli il problema, ci ha liquidati tuttavia in pochi secondi sostenendo che il problema non lo riguardava, anche se da lì a pochi giorni avrebbe dovuto votare in merito al decreto scuola”.
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