Sono una ex insegnante della secondaria di I° grado ora a riposo. Seguo con molto interesse le vostre comunicazioni riguardanti il mondo della scuola che, giustamente, rappresenta non solo un diritto, ma il nostro futuro. Anche mia figlia insegna alla scuola primaria e nell’anno scolastico in corso (2020-21) ha avuto una supplenza (che si potrebbe definire annuale) fino al 30 giugno. È già laureata in Scienze Filosofiche/dell’Educazione e sta per laurearsi anche in Scienze della Formazione Primaria con impegno e sacrifici non indifferenti.
Mi chiedo come sia possibile che i diplomati degli istituti magistrali con quattro anni di superiori (sia pure con esperienza) possano avere la precedenza sia sui laureati in SFP sia sui pluri-laureati…. Posso comprendere che la loro esperienza e il loro punteggio vengano tenuti in considerazione, ma che possano precedere i laureati mi sembra davvero una grossa contraddizione.
Dovrebbero venire inclusi in una graduatoria a parte, successiva a quella dei laureati per una questione di equità. Per poter lavorare come collaboratori scolastici occorre avere tre anni di scuola superiore e i diplomati magistrali con quattro anni (o con tre se con il diploma per la scuola dell’infanzia) possono essere assunti a tempo indeterminato? Mi pare una grossa ingiustizia. Grazie di avermi ascoltato.
Alessandra Melloni
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