È arrivato l’atteso giudizio definitivo dei giudici competenti del Consiglio di Stato che lo scorso 2 dicembre hanno emesso sentenza in favore dei ricorrenti UIL Scuola Cremona, Mantova e Reggio Emilia, rappresentati e difesi dai legali Domenico Naso e Cinzia Ganzerli.
I diplomati magistrale ricorrenti, con sentenza 5439/2015, sono dunque stati inseriti, a pieno titolo e senza alcuna riserva, nelle graduatorie ad esaurimento della scuola dell’infanzia e primaria delle rispettive province. L’immissione in ruolo per un centinaio di diplomati magistrale, dunque, non è più un miraggio.
“La sentenza conferma così il diritto sacrosanto dell’immissione in graduatoria – sottolinea il segretario generale UIL Scuola Cremona-Lodi Mauro Colafato; un diritto che spetta a questi docenti, che non possono continuare ad essere ignorati dai nostri governanti. Gli insegnanti e i nostri avvocati danno oggi una nuova lezione al MIUR nei tribunali, confermando che la linea di chiusura assunta dall’amministrazione negli ultimi tredici anni sui docenti abilitati con diploma magistrale, conseguito fino al 2002, è stata lesiva del loro diritto ad insegnare. Era dunque inevitabile che in tanti si sarebbero rivolti alle aule dei tribunali per ottenere giustizia”.
Già centinaia di docenti hanno ottenuto l’inserimento in quelle graduatorie ad esaurimento che il MIUR continua a tenere ottusamente blindate: stavolta a dare ragione alla UIL Scuola Cremona-Lodi, Mantova e Reggio Emilia è stato direttamente il Consiglio di Stato, che inserisce nelle GaE i docenti precari. “Non sembra esservi dubbio alcuno – si legge nella sentenza – che i diplomati magistrali con il titolo conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, fossero da considerare in possesso del titolo abilitante. Il fatto che tale idoneità del titolo posseduto sia stata riconosciuta soltanto nel 2014, a seguito del richiamato parere del Consiglio di Stato, non può impedire che tale riconoscimento abbia effetti ai fini dell’inserimento nelle citate graduatorie riservate ai docenti abilitati. In conclusione, l’appello è fondato e va accolto e gli appellanti vanno inseriti nella terza fascia delle citate graduatorie permanenti, ora ad esaurimento”.
Una vittoria su tutta la linea. “Il nostro sindacato – conclude Colafato – aveva ragione. E adesso è il Consiglio di Stato che si pronuncia sul ricorso accogliendolo in pieno. E i ricorsi saranno solo una delle forme di protesta avviate anche contro la legge 107 del 15 luglio 2015, dato che riteniamo ci sia anche un vulnus di costituzionalità che contiamo unitariamente di portare davanti alla Consulta. Senza abbandonare, tuttavia, gli strumenti classici della mobilitazione”.
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