Politica scolastica

Diplomati magistrale, per la Gelmini il Governo ha scontentato tutti. Ma Forza Italia coi precari non fu tenera

Forza Italia aveva promesso di mettersi all’opposizione e non fare alcuno sconto al Governo M5S-Lega. E così sta andando. Anche nella scuola, che pure era stato terreno fertile, soprattutto nell’ultimo Esecutivo Berlusconi, per attuare dimensionamenti degli istituti, riduzioni di tempo scuola, organici e finanziamenti.

A condurre il ministero dell’Istruzione c’era, in quel Governo, l’on. Maria Stella Gelmini, oggi presidente dei deputati di Forza Italia. La quale, ora, si scaglia contro la decisione di licenziare i maestri con diploma magistrale già assunti, seppure con riserva, e di allestire un concorso per soli 12mila posti, piegandosi di fatto alla decisione del Consiglio di Stato di espellerli dalle GaE.

Le dure critiche della Gelmini

“La soluzione trovata dal governo per affrontare la delicata questione degli insegnanti diplomati magistrali – sostiene la forzista su su Fabebook – è raffazzonata e scontenta tutti. La norma inserita nel decreto dignità non risolve il problema di una sentenza ingiusta per chi legittimamente insegna da anni nella scuola”.

L’ex ministra chiede, quindi, che “il governo si impegni per una soluzione concreta e condivisa. Non vorremmo che, nella confusa indecisione di questo governo, anche questa vicenda venisse rinviata a settembre”.

Quando Forza Italia bloccò tutte le immissioni in ruolo

Insomma, anche Forza Italia condanna la risposta del Governo giallo-verde sui precari: la stessa Forza Italia che, ricordiamo, per due-tre anni, tra il 2002 e il 2004, durante il mandato dell’ex ministra Letizia Moratti a Viale Trastevere, chiuse la porta, con doppia mandata, a qualsiasi immissione in ruolo. Anche dei precari che attendevano da anni.

Poi, dopo l’ultimo Governo dell’Ulivo, arrivò l’accoppiata Tremonti-Gelmini, i cui effetti-forbice, mai recuperati, si continuano a sentire ancora oggi.

Alessandro Giuliani

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