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Diplomati magistrali, è guerra sui numeri. Salvini: “Difenderemo i diritti di 50mila docenti”. Malpezzi: “Sono solo 6mila”

Continua imperversare la bufera sui diplomati magistrali dopo la sentenza del Consiglio di Stato in merito alla richiesta di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento.

Sulla vicenda c’è da registrare nelle scorse ore l’intervento del segretario della Lega, Matteo Salvini: “In Italia le regole certe non esistono. Dopo il cambio in corsa sulle pensioni fatto dalla Fornero oggi tocca alla Scuola. A rischio il futuro di più di 50 mila maestre precarie che una sentenza del Consiglio di Stato mette alla porta dopo quasi 20 anni di insegnamento. Non hanno la laurea? Quando hanno cominciato il loro calvario nella girandola delle graduatorie non era obbligatoria. Bastava il diploma Magistrale. È colpa loro se dopo 20 anni non sono riuscite a passare di ruolo? Oggi dovrebbero tornare a studiare per poi ripresentarsi? Noi non permetteremo che la vita lavorativa di oltre 50 mila insegnanti precari venga spezzata da una sentenza ingiusta”.

Le parole di Matteo Salvini giungono dopo quelle di Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega che aveva proposto una fase transitoria come per la scuola secondaria con inserimento in una graduatoria per il ruolo.

A Salvini risponde subito la responsabile scuola del Partito Democratico, Simona Malpezzi che bolla come propagandistiche le parole di Salvini: “Non sono 50mila i docenti, ma 6mila, quelli interessati dalla sentenza”.

In realtà, in base al prospetto reso noto dalla Uil Scuola nelle scorse ore, sono circa 60mila i ricorrenti inseriti con riserva nelle Gae, circa 2300 con ricorsi passati in giudicato e 1300 immessi in ruolo con riserva.

Sentenza Consiglio Di Stato Adunanza Plenaria

Nota Ufficio Legale Su Sentenza Consiglio Di Stato 211217

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Andrea Carlino

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