La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in un’intervista La Repubblica, parla della situazione dei diplomati magistrali, dopo la sentenza del Consiglio di Stato: “La sentenza va applicata, ma dobbiamo calcolare l’impatto e le conseguenze, per questo ho convocato una riunione per il prossimo 4 gennaio”.
“Capisco la loro situazione, ma bisogna tenere conto che ci sono pure leggi e regolamenti da rispettare”.
Prima di Natale la sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria ha escluso dalle
graduatorie ad esaurimento, il canale che assicura il ruolo, coloro che invece ritenevano di poter insegnare grazie al solo diploma magistrale ottenuto prima del 2002, anno in cui fu deciso che per fare i maestri occorreva una laurea.
Il Miur ne conta 43.600, tutti inseriti nelle Gae della scuola primaria e dell’infanzia
con riserva. Tra questi circa 5mila sono stati nel frattempo assunti a tempo indeterminato, sebbene con la clausola: in attesa di sentenza definitiva. La plenaria del Consiglio di Stato ha dato parere negativo e ora la palla tornerà ai Tar che dovranno esprimersi sui singoli ricorsi, ma l’orientamento è già segnato.
Il Miur incontrerà i sindacati il 4 gennaio per dipanare l’intricata matassa. La prospettiva è che, tranne i tremila che hanno già avuto sentenze favorevoli passate in giudicato, torneranno tutti a fare i supplenti, nelle graduatorie di istituto. Ma i sindacati promettono battaglia.
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