Le famiglie con componenti disabili chiedono alla politica di essere sostenute e aiutate ad avere una vita almeno un po’ più semplice, perché il “peso” della disabilità sia condiviso e non gravi soltanto sulle spalle di chi ce l’ha in casa.
Ed ecco, riporta Il Redattore sociale, una “lista dei desideri”, composta dalle voci di otto persone – disabili o familiari – che hanno risposto alla domanda: “qual è il tuo più grande desiderio per il nuovo anno?”.
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Aiutare la ricerca scientifica; sostegno economico ai più deboli, attraverso una politica più equa; scuola davvero inclusiva; revisione dell’Isee che minaccia di togliere anche l’assistenza; un Piano per la non autosufficienza; assistenza indiretta; lavoro; diritti e non elemosina.
Infine la mamma di un ragazzo con grave disabilità, esprime un desiderio molto preciso: vorrebbe “che il 2016 portasse un’indagine parlamentare sulla segregazione delle persone con disabilità negli istituti: vorrei dei controlli a tappeto sull’effettiva assistenza che ricevono, sull’abuso della sedazione, sulle piaghe da decubito. Forse – spiega – così sarebbe più chiaro a tutti perché noi famiglie preferiamo morire insieme ai nostri cari, piuttosto invece che affidarli alle Rsa. Che sta per Reclusione dello Stato Abbandonante!”.
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