Categorie: Generale

Disoccupazione, è la laurea l’antidoto: a 5 anni dal titolo il 90% ha un lavoro

L’antidoto contro la disoccupazione? La laurea, naturalmente. Perché i laureati godono di notevoli vantaggi rispetto ai diplomati, sia nell’arco della vita lavorativa sia, e ancor più, nelle fasi congiunturali negative come quella che stiamo vivendo.

A rilevarlo è il XVII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, che ha coinvolto quasi 490 mila laureati di 65 università italiane, presentato il 16 aprile all’università Bicocca di Milano.

A cinque anni dal conseguimento, l’occupazione, indipendentemente dal tipo di laurea, è prossima al 90%, anche se risulta in calo rispetto al passato. “Il rapporto registra timidi segnali di inversione di tendenza nel mercato del lavoro che fanno sperare in un 2015 più roseo – ha detto il professore Francesco Ferrante, componente del Comitato scientifico di AlmaLaurea – Lo scenario presente e futuro, nonostante i miglioramenti registrati, resta tuttavia estremamente incerto”.

Il problema è che l’Italia si trova ancora agli ultimi posti per quota di cittadini che conseguono il titolo di “dottore”, sia tra i 55/64enni sia tra i 25/34/enni. Su 100 giovani di età 25-34 anni, i laureati costituiscono solo il 22%; la media europea a 21 Paesi è pari al 37%, mentre la media Ocse è del 39%.

 

{loadposition eb-scuola-italia}

 

L’indagine mostra una sostanziale tenuta del tasso di occupazione ad un anno dal titolo. Per i laureati triennali (considerando che il 54% continua con la laurea magistrale) è pari al 66%. Per i laureati magistrali biennali è 70%, mentre quelli magistrali a ciclo unico (architettura, farmacia, giurisprudenza, medicina, veterinaria) è del 49%. Stage ed esperienze di studio all’estero durante gli studi possono aumentare del 20% le possibilità di trovare un lavoro. Nel lungo periodo cresce anche la stabilità del lavoro (contratti a tempo indeterminato o attività autonome vere e proprie): a cinque anni riguarda oltre il 73% dei laureati triennali e quasi il 78% dei magistrali a ciclo unico (era il 78% per entrambi i collettivi nella rilevazione precedente) e il 70% tra i magistrali biennali (era il 73% lo scorso anno).

L’occupazione è significativamente superiore alla media, a cinque anni dalla laurea, per i laureati delle professioni sanitarie (97%) e di ingegneria (95%); seguono i gruppi chimico-farmaceutico e economico-statistico (90%). Al di sotto della media si posizionano i laureati dei gruppi insegnamento (80%), geo-biologico (79%), giuridico (77%) e letterario (75%). Per quanto riguarda le retribuzioni ad un anno risultano in lieve aumento e superano, seppure di poco, i 1.000 euro netti mensili: 1.013 per il primo livello, 1.065 per i magistrali, 1.024 per i magistrali a ciclo unico. A cinque anni la retribuzione media passa dai 1750 euro per un ingegnere ai 1200 di un insegnante.

 

{loadposition eb-territorio}

 

A soffrire maggiormente degli effetti negativi della crisi che si sono inevitabilmente riversati anche sui laureati di più lunga data, sono soprattutto, afferma il rapporto, le fasce storicamente più deboli del mercato del lavoro: donne e residenti al Sud. Se si prendono in esame i soli laureati magistrali biennali, a cinque anni dal conseguimento del titolo le differenze di genere sono pari a 7 punti percentuali: lavorano 78 donne e 85 uomini su cento. Inoltre a parità di condizioni, gli uomini guadagnano in media 167 euro netti mensili in più delle loro colleghe.

Tra Nord e Sud il differenziale occupazionale è di 11,5 punti percentuali: lavora l’86% dei laureati residenti al Nord, mentre al Sud l’occupazione coinvolge il 75% dei laureati. 

 

Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Il “capolavoro”, gli orientatori e la fine della scuola

A leggere attentamente ciò che sta accadendo nel dibattito sulla scuola, è difficile non pensare…

05/05/2024

Alunni disabili e bes non vanno Radio24 perchè senza media dell’8, la preside Pd della scuola nel mirino di Lega e FdI: vergognoso!

Diventa motivo di polemica politica il caso della classe terza media dell’istituto comprensivo statale Niccolò…

05/05/2024

Rinvio aggiornamento graduatorie ATA terza fascia: c’è anche chi è contrario e chiede il rispetto delle norme in vigore

OGGETTO: Aggiornamento delle graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia personale ATA per…

05/05/2024

L’antropologia culturale si può studiare fin da bambini: Paola Falteri, scomparsa in queste ore, lo aveva capito mezzo secolo fa

Sta suscitando molta commozione nel mondo della scuola la notizia della scomparsa di Paola Falteri,…

05/05/2024

Terza fascia Ata, tra le trenta scuole da scegliere si deve individuare la scuola destinataria dell’istanza

È importante ricordare che dalla fine del mese di maggio e per buona parte del…

05/05/2024

Adhd, come si diagnostica? Come creare strategie didattiche ad hoc e favorire l’inclusione? Ecco gli spunti per docenti

La diagnosi di ADHD si basa principalmente sull'osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni da…

05/05/2024