Presto gli insegnanti delle Accademie di Belle Arti saranno declassati a docenti di scuola secondaria: lo prevede un recente DPR, contro il quale il personale si sta mobilitando.
Venerdì 30 ottobre si svolgerà la prima protesta di piazza: una sorta di biltz “artistico”, allestito davanti al ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere a Roma.
Sabrina Vedovotto, critico d’arte, e tre performer – Iginio De Luca, Massimo Arduini e Giovanni Zappalorto, rispettivamente due docenti di Accademia e un attore musicista – in modo ironico e dissacratorio giocheranno a mimare i nomi degli artisti in un’ideale lezione che si terrà sulle scale del Miur.
“La lezione – spiegano i promotori dell’iniziativa – è un viaggio nella storia dell’arte di tutti i tempi e vuole richiamare l’attenzione sulla ‘grave situazione ‘ in cui versano le Accademie di Belle Arti italiane”.
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“Il 17 settembre scorso, infatti, è stato pubblicato un decreto a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri, relativo alla mobilità intercompartimentale dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. In questo decreto i docenti delle Accademie sono collocati nell’area III F1, ovvero equiparati a professori di scuola media e liceo, al pari inoltre del livello più basso dei funzionari delle Sovrintendenze. Escludendole definitivamente dalle qualifiche accademiche e universitarie”.
Il passaggio nel comparto scuola, prevede anche il “definitivo inserimento del personale docente delle Accademie nel comparto di contrattazione sindacale della Scuola”, con relativa perdita dei vantaggi economici.
“È davvero paradossale – concludono gli artisti che hanno programmato il blitz del 30 ottobre – che l’Italia, il paese che ha inventato le Accademie alla fine del Cinquecento, esportandone ovunque il modello formativo nel campo delle Arti, sia il paese che più le mortifica”.
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