Il Politecnico di Milano con una delibera formale del 2013 aveva deciso di adottare unicamente la lingua inglese per l’insegnamento nei Corsi di laurea magistrale e di Dottorato.
Unicamente vuol dire che in quell’università tutto si svolge in inglese: lezioni, esami, tesi.
Pertanto negli intenti dell’ateneo milanese la lingua nazionale è bandita, a tutto vantaggio della lingua inglese.
La vicenda ha provocato vivaci reazioni anche all’interno dello stesso Ateneo: molti docenti hanno chiesto, con successo, al Tar della Regione Lombardia di dichiarare nulla quella delibera (2013), passibile di incostituzionalità perché discrimina tra cittadini italiani (studenti e professori) sulla base del differente possesso della lingua inglese. Il Politecnico si è opposto alla sentenza del TAR, ricorrendo al Consiglio di Stato, che a sua volta ha rinviato il caso alla Corte Costituzionale (gennaio 2015). Siamo in attesa del giudizio della Corte.
La questione non è solo giuridica e non è conclusa. In questi giorni un gruppo di docenti del Politecnico ha scritto al Presidente Mattarella per denunziare la decisione dell’Ateneo di abolire dall’insegnamento l’italiano, la lingua ufficiale della Repubblica a vantaggio della lingua straniera.
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