Categorie: Attualità

Docenti passavano le domande agli studenti prima dell’esame

Il sogno di tutti (quasi) gli studenti: ricevere in anticipo le domande degli esami dai prof.

La vicenda è accaduta davvero, a Eton, in Inghilterra, l’istituto che da secoli sforna la classe dirigente britannica, compresi i principi William e Harry e politici come David Cameron o Boris Johnson.

Infatti, come riporta il Corriere della Sera, un vicepreside ha dovuto dimettersi perché beccato a passare in anticipo le domande degli esami ai suoi studenti.

Ma il caso non sembra isolato, dato che anche il Winchester College, ha sospeso un insegnante perché imbeccava gli studenti prima degli esami, con la conseguenza di 13 risultati di altrettanti allievi annullati.
Dubbi aleggiano anche su  Charterhouse, altra blasonatissima scuola del Regno, ma in questo caso non si è riusciti a provare irregolarità.

Il ciclone che ha coinvolto il sistema d’istruzione britannico è legato indissolubilmente alla nevrosi del mese di agosto per i risultati di questi istituti, che vanno a formare la popolazione “più nobile” del paese. E stavolta pare che si sia esagerato parecchio.
Infatti, un voto in più o in meno può determinare l’ammissione o l’esclusione da un’università prestigiosa e dunque pregiudicare l’intero futuro di un giovane. Ecco spiegata la pressione a cui sono sottoposti sia gli studenti che i docenti per ottenere i risultati migliori (che servono anche a mantenere la posizione nelle temute classifiche scolastiche), che però come succede in questi casi molte volte, porta alla tentazione di giocare sporco.

Sia nel caso di Eton che di Winchester, si legge ancora su Il Corriere della Sera, i docenti “truffatori” avevano lavorato al centro di Cambridge che prepara le prove d’esame a livello nazionale. “Le nostre simpatie vanno agli studenti che sono stati coinvolti senza colpa”, hanno fatto sapere da Cambridge, sottolineando di prendere molto sul serio il dovere di assicurare la correttezza degli esami. Il ministero dell’Educazione è intervenuto per dire che ogni ipotesi di illecito è “preoccupante” e dovrà essere esaminata.

Chi scrive lancia una provocazione: molto spesso si legge della scuola italiana in fondo alle classifiche europee per la bassa qualità del sistema d’istruzione, elogiando invece gli altri sistemi europei. Ma siamo sicuri che i loro risultati siano veritieri, verrebbe da chiedersi alla luce dello scandalo che sta colpendo la scuola britannica?

 

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Fabrizio De Angelis

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