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Donne e istruzione, quel connubio mancato che nel mondo tanto male fa

“Le donne e le ragazze reinvestono il 90% del loro reddito nella famiglia e comunità, gli uomini e i ragazzi il 30-40%”: lo dice l’Unicef Italia.

La rappresentanza nazionale dell’organizzazione internazionale lo ha ribadito l’11 ottobre, nella Giornata Internazionale delle bambine e delle adolescenti: “investire nelle adolescenti è uno dei modi migliori per garantire un futuro più sostenibile”. Tanto è vero che “se tutte le donne avessero un’istruzione secondaria, si registrerebbe il 49% in meno di decessi di bambini; nei paesi a basso reddito, se tutte le madri avessero una istruzione secondaria, si registrerebbe il 26% di riduzione della malnutrizione cronica; se tutte le donne avessero completato l’istruzione primaria, la mortalità materna sarebbe scesa del 66%, salvando la vita di 189.000 donne ogni anno”.

– Nel mondo oggi ci sono quasi 600 milioni di ragazze tra i 10 a 19 anni, “che hanno potenzialità illimitate” ma che sono “invisibili all’opinione pubblica e all’agenda per lo sviluppo internazionale. Le adolescenti sono quasi scomparse. Mancano investimenti su di loro”. Lo ha detto il Presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera, ricordando che quest’anno il tema delle giornata è stato “The Power of the Adolescent Girl: Vision for 2030”.

L’Unicef Italia sottolinea alcuni dati sulle adolescenti: “circa 1 ragazza su 10 sotto i 20 anni è stata violentata o forzata ad atti sessuali; se non vi sarà alcuna riduzione nella pratica del matrimonio precoce, il numero di minorenni sposate ogni anno crescerà dai 15 milioni di oggi ad oltre 18 milioni nel 2050; si stima che circa mezzo miliardo di donne e ragazze non ha strutture adeguate per curare la propria igiene personale con dignità, privacy e sicurezza durante il ciclo mestruale; solo il 17% di giovani donne provenienti dalle famiglie più povere hanno una conoscenza esauriente dell’HIV; dei circa 65 milioni di giovani adolescenti non vanno a scuola più della metà sono ragazze; 28 milioni di adolescenti hanno subito mutilazioni genitali femminili/escissione”.

 

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Alessandro Giuliani

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