Due deputate piddine disputano

“I veri ipocriti sono quelli che cessano di attuare i loro inganni, mentendo con sincerità”.

Possibile che le deputate piddine, Malpezzi e Puglisi, abbiano votato la legge finanziaria 2015, senza neanche leggerla? Sembrerebbe di sì. Potrebbe essere spiegato col fatto che, non essendo state elette ma solo nominate, debbano di conseguenza “rendicontare” al dominus di turno e non agli elettori.

Perché, il risentimento che traspare dalle loro dichiarazioni, all’indomani della trasmissione di R. Iacona, Presa Diretta, è quasi affaticato, disorientato. Non riescono a spiegarsi come mai ci sia un “racconto” sulla scuola che tenga conto di realtà vere, di dati oggettivi, o di altre letture che non siano allineate all’epica governativa. Che occupa ogni spazio informativo.

E che preoccupa chi è convinto di vivere in un Paese di consolidata tradizione democratica e costituzionale… Una mitragliata di commi della Legge di stabilità 2015 atterra risorse destinate alla scuola, con una beffarda partita di giro.

Un esempio, e solo fra i più modesti: 10 mln di euro all’Invalsi (comma 134). Ma sottratti al fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche (comma135). Segue beffa, farsa, derisione, burla al quadrato: il comma 326 riduce di 30 milioni di euro, a decorrere dal 2015, l’autorizzazione di spesa di cui all’art. 4 della L. 440/1997 confluita, dal 2013, nel Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Sono pronto a scommettere che i componenti delle cd. “commissioni Invalsi” delle scuole saranno retribuiti con il fis, assurto a novellato pozzo di S. Patrizio, ma incrostato da muffe, funghi e licheni. (Niente “partite di giro” per i 200 mln di euro destinati alla scuole paritarie? Solo autorizzazioni di spesa?)

Ora, approfitto di questa opportunità offertami dal prezioso sito “La Ttecnica della Scuola” per richiedere alle stesse deputate uno sforzo patriottico, finalizzato alla corretta lettura dei commi 4 e 5, che prevedono “l’istituzione di un fondo nello stato di previsione del Miur pari a 4 mld di euro, (1 nel 2015, e 3, a decorrere dall’anno 2016) finalizzato, prioritariamente, a: piano assunzioni; formazione ds e docenti; potenziamento alternanza scuola-lavoro”.

La domanda è: questo “fondo”, da quali risorse è alimentato? O da quali fondi di riserva? Dai risparmi del blocco, stabilizzato come una tomba, del rinnovo contrattuale? Dalla minacciata radiazione, pari al 70 %, degli scatti di anzianità, riconosciuti in tutta la vostra, solo vostra, cara “Europa”? Dalla “stabilizzazione” dei precari e non dalla loro assunzione?

Siete capaci di adoperare un linguaggio chiaro, senza faziosità o falsità?

I lettori ci scrivono

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