Dura la Flc sulla spending review: tagli lineari e senza criterio

Impietosa e forte la critica della Flc-Cgil al decreto legge del 6 luglio, noto come spendig review, e varato dal Governo in tempi record: “Nessuna qualificazione della spesa pubblica, solo la tragica continuazione dei tagli lineari che hanno messo in ginocchio la struttura formativa del nostro Paese.
La scuola pubblica, per la Flc, viene ancora una volta presa di mira sottraendole 360 milioni di euro e 15.000 posti di lavoro solo per fare cassa, mentre non interviene sugli sprechi e sui costi di funzionamento.
Il colpo più duro è inferto contro i docenti inidonei per motivi di salute e i sopra numerai per colpa del riordino berlusconiano di Gelmini-Tremonti, il cui utilizzo viene fatto in dispregio di una coerente contrattazione tra sindacati e governo. 
Unilaterale, sempre per la Flc-Cgil, è stato il loro collocamento in ambito provinciale e in compiti impropri come il dirottamento nei ruoli amministrativi per i quali non hanno competenza visto che sono docenti e non “ragionieri”. 
Ma non solo, questo spostamento improprio produrrà di conseguenza la cancellazione delle supplenze annuali del personale amministrativo e dei collaboratori, ma anche quello delle supplenze nell’ambito della docenza, vista la ricollocazione dei sovranumerari perfino su discipline cosiddette “affini”.
Manovra brutale dunque che dimostra la “sconoscenza” da parte dei tecnici al governo del delicato mondo della istruzione italiana e che si metteno in linea con l’opera iniziata dal precedente direttivo guidato da Berlusconi, mentre il ministro Profumo, che si fa paladino dell’autonomia scolastica e della qualità della istruzione, non ha detto una sola parola di dissenso.
Delusa dunque la Flc-Cgil che oltre a denunciare il mancato confronto con le forze sindacali su una materia tanto delicata e importante per i lavoratori della scuola, avverte che risponderà adeguatamente a tali iniqui provvedimenti.
Anche la Uil Scuola, in una nota, parla di un decreto che riduce solo la spesa senza riqualificarla.
Quel che possiamo rilevare è, infatti, che non c’è ancora traccia di vera qualificazione della spesa, cioè di spostamento di risorse da spese per sprechi e privilegi, verso il sostegno e la modernizzazione del sistema di istruzione, centrale per puntare sul capitale umano, vero volano di una politica di sviluppo”.
Per la UilScuola, inoltre, “rimangono alcuni aspetti decisamente negativi (ad es. riduzione del numero di insegnanti per scuole italiane all’estero, passaggio di alcune tipologie di insegnanti tecnico pratici a personale Ata). La Uil scuola quindi, assumerà iniziative nei confronti dei gruppi parlamentari e del Governo, proponendo emendamenti.
Registriamo aspetti che vanno verso il necessario processo di razionalizzazione amministrativa e di modernizzazione”.

Pasquale Almirante

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