Il 28 luglio è la data dell’Earth Overshoot Day 2022, secondo i calcoli del Global Footprint Network, il giorno in cui il mondo ha finito tutte le risorse naturali che genera nel corso dell’anno.
Un’altra giornata in anticipo risetto al 2021, segnando così il più grande deficit ecologico da quando il mondo è entrato nello sovrasfruttamento delle risorse, all’inizio degli anni Settanta.
Secondo gli studi, l’umanità utilizza l’equivalente di quasi due pianeti, “1,75 Terre” e l’Italia è tra i Paesi in cui l’overshoot day arriva ancora prima della data globale: quest’anno è stato il 15 maggio.
Le ondate di calore anomale, gli incendi, la siccità e le inondazioni sempre più frequenti sono tutti “sintomi” di questo sovrasfruttamento che ha portato ad un declino della biodiversità, a un eccesso di gas serra nell’atmosfera e ad una maggiore competizione per l’energia e le risorse alimentari, secondo l’organizzazione.
Le conseguenze sono già visibili, più di 3 miliardi di persone vivono in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale e hanno quindi una capacità alimentare inadeguata ed un enorme svantaggio nell’accesso al cibo sui mercati globali.
Allargando il discorso a tutte le risorse, il numero di persone esposte alla doppia sfida – economica ed ambientale – sale a 5,8 miliardi di persone, il 72% dell’umanità.
Invertire questa tendenza, secondo l’organizzazione, “non è soltanto possibile, ma farlo porterà vantaggi economici a coloro che guideranno il cambiamento”.
E allora, dimezzare gli sprechi alimentari a livello globale potrebbe spostare la data dell’Earth Overshoot Day di 13 giorni. Migliorare le infrastrutture ciclabili urbane in tutto il mondo, in linea con gli standard dei Paesi Bassi, ha il potenziale di far spostare la data di 9 giorni. E produrre energia con eolico on-shore a costi competitivi, come avviene in Danimarca e Germania, di almeno 10 giorni.
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