Il decreto legislativo n. 150/2009, meglio nota come Legge “Brunetta” ha introdotto la trattenuta dallo stipendio in caso di malattia.
Fino a 10 giorni di assenza del lavoratore lo Stato applica una decurtazione (per la scuola sulla RPD, ossia la retribuzione professionale docenti) di circa quattro euro al giorno, che può arrivare (in caso di malattia fino a 10 giorni) a circa 40 euro ed anche più. Si deve, tuttavia, constatare che il comparto scuola è l’unica categoria dei dipendenti dello Stato e della Pubblica Amministrazione a dover pagare per ammalarsi.
È davvero vergognoso che un lavoratore della scuola non può nemmeno più ammalarsi, soprattutto in questo periodo in cui circola il virus influenzale e il personale docente è quello più esposto alle infezioni influenzali in quanto è a contatto con i bambini e i ragazzi. Sarebbe il caso di eliminare questa “scellerata” decurtazione dallo stipendio perché rappresenta un’offesa non solo professionale, ma alla dignità della persona in quanto lavoratore a servizio della Nazione.
Mario Bocola
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