Sì, all’esame di terza media si può anche non essere ammessi. Lo stabilisce l’ordinanza ministeriale pubblicata qualche giorno fa nella sua versione definitiva. I due motivi principali della non ammissione sono: le troppe assenze e un comportamento di particolare gravità.
Quanto al primo caso, tuttavia, l’ordinanza precisa che nell’eventualità di assenze legate al Covid-19 o ad altra ragione simile debitamente motivata, il collegio docenti è autorizzato a derogare: in altre parole sarà il collegio docenti a deliberare quali ragioni sono valide e quali no. Alcuni istituti fanno rientrare nelle ragioni di assenza le eventuali terapie programmate, le donazioni di sangue, la partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I., un lutto familiare.
Ricordiamo che per un alunno che frequenta un corso ordinario di 30 ore settimanali, il monte orario annuale corrisponde a 990 ore (per convenzione l’anno scolastico è pari a 33 settimane); pertanto il ragazzo o la ragazza deve frequentare per almeno 743 ore. Il limite massimo di assenze, cioè, è di 247 ore, pari a 41 giorni di lezione.
Vale la pena ricordare che anche le assenze durante la DDI rientrano nel conteggio complessivo delle ore di assenza degli studenti.
Chi impone una sanzione? Le sanzioni che comportano la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.
Quando con una sanzione si arriva al punto di non ammettere un ragazzo o una ragazza all’esame di Stato? Quando siano stati commessi reati caratterizzati da recidiva, che violino la dignità e il rispetto della persona umana o mettano in pericolo le persone; o comunque quando i reati commessi siano connotati da una particolare gravità, tale da ingenerare un elevato allarme sociale e ove non sia possibile un reinserimento responsabile e tempestivo del ragazzo o della ragazza durante l’anno scolastico.
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