Un avvocato, scrive Studenti.it, si sarebbe accorto che le date stabilite dal Miur per le prove scritte agli esami di stato sono incompatibili con i calendari scolastici regionali.
Se così fosse, e purtroppo lo è, il ministero dovrà rettificare per evitare caos e imprevisti per gli scrutini finale con danno conclamato per insegnanti e alunni.
L’avvocato, riporta il sito degli studenti, si sarebbe accorto che, essendo il primo giorno della maturità 2014 fissato al 18 giugno, le commissioni dovranno riunirsi, come vuole la prassi, almeno due giorni prima e cioè il 16 giugno 2014, quando cioè in molte regioni il termine ultimo delle lezioni è già stato fissato tra il 10 e l’11 giugno 2014 e in qualche caso (Abruzzo, Valle d’Aosta, provincia di Bolzano) addirittura il 14 giugno (sabato).
Questo significa che i docenti nel volgere di appena due giorni, ma anche meno, da 14 al 15, dovranno espletare tutte le operazioni di scrutinio, non solo delle classi terminali, ma anche della altre classi in cui insegnano, determinando quindi tutto il caos e le incertezze che solo la scuola è in grado di sapere mettere in campo. L’aspetto sorprendete di questo ennesimo pasticcio dei funzionari Miur sta pure nel fatto che nessuno si sia accorto, nonostante il calendario scolastico regionale fosse allegato all’ordinanza degli esami di stato, di questo ulteriore timballo al “ricorso” e al “menefrego”.
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