Non solo, ”anche i Comuni, se chiudessero le scuole dell’infanzia paritarie, frequentate da 600 mila bambini, non saprebbero come coprire la spesa”. Per Famiglia Cristiana si tratta di una ”anomalia tutta italiana”, perchè ”la scuola paritaria non è ‘di parte’ ma ‘fa parte’ del sistema scolastico nazionale. Non è un privilegio ma un diritto delle famiglie”.
Famiglia Cristiana intende poi smontare un altro ”luogo comune”. ”Lo Stato”, scrive, ”non è certo ‘sprecone’ con le scuole paritarie. Quest’anno garantisce 233 milioni di contributi. Circa 300 in meno di quanti ne assicurava fino al 2009”. ”Ancora troppi?” si chiede il settimanale. E conclude ”Senz’altro sono meno dei 350 milioni di euro che ‘sperpera’ per la gestione del parco di auto blu a disposizione della Pubblica amministrazione. O del miliardo e 800 milioni che gli enti pubblici spendono per foraggiare un esercito di 250 mila consulenti. O dei 300 milioni di euro buttati al vento per il ‘ponte fantasma’ di Messina. Per non dire dei costosissimi (e inutili) caccia F-35”.
E con questo editoriale anche Famiglia Cristiana si allinea alle richiesta che da tante parti del Paese provengono allo Stato che però è sordo, preferendo colpire la parte più debole della società, compresa la scuola e in modo particolare quella pubblica visto che, come dice lo stesso giornale, le scuole paritarie stanno contribuendo con circa 300milioni in meno, risparmiandoli quindi dal proprio budget, rispetto al 2009.
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