Nessun giornalista dotato di buon senso potrebbe mai pensare di essere gradito a tutti. Persino quando si scrive un articolo di cronaca si possono incassare al tempo stesso critiche e consensi.
Ma ciò che accade talora ad alcuni articoli rilanciati nella nostra pagina FB è davvero curioso.
Qualche giorno fa, per esempio, lo stesso identico articolo ha ricevuto questi due commenti.
Commento A: “Finalmente un articolo che non è il solito panegirico del SI”.
Commento B: “Di nuovo con queste sciocchezze? Ma non avete ancora finito di fare spam pro-Renzi?”
In pratica lo stesso articolo è stato letto da qualcuno come una onesta presa di distanze dal fronte del SI e da altri come un vergognoso endorsement nei confronti del fronte del SI.
Ora, che lo stesso identico articolo venga inteso in due modi così diametralmente opposti fa sorgere il dubbio che il web 2.0 stia facendo saltare persino uno dei capisaldi dell’intero pensiero occidentale e cioè il principio aristotelico di non contraddizione: è impossibile che la proposizone A e la proposizione non-A siano vere nello stesso tempo e nello stesso modo.
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