Pare molto probabile, se non addirittura quasi scontato, che sull’approvazione del ddl scuola si vada alla resa dei conti con un voto di fiducia su un maxiemendamento.
Infatti il governo Renzi sta lavorando su due fronti, il primo è proprio quello di proporre un maxiemendamento che già martedì prossimo sarà noto, il secondo è quello di accertarsi di incassare, con la massima sicurezza e tranquillità, la fiducia in Senato su questo maxiemendamento. In buona sostanza sono mosse strategiche per stoppare le migliaia di emendamenti, subemendamenti e ordini del giorno, proposti dalle opposizioni ma anche dalla stessa maggioranza.
Ma la cosa che non si dice, e che invece va evidenziata, è quella di una probabile nuova maggioranza che andrebbe a sostenere il governo votando la fiducia sul ddl scuola.
Quindi si potrebbe configurare, sul voto di fiducia del maxiemendamento della riforma della scuola, una maggioranza variabile. Infatti ci risulta che 13 senatori che fanno capo al Senatore di Forza Italia Denis Verdini, si starebbero organizzando per sostenere Renzi sulle prossime votazioni in Senato a partire proprio dal voto di fiducia sulla scuola.
Ma chi sono questi 13 Senatori? Tra loro ci sono Sandro Bondi, la moglie Manuela Repetti. Ovviamente c’è anche lo stesso Denis Verdini, Riccardo Conti, Riccardo Villari, Riccardo Mazzoni, e poi ci sono i senatori del gruppo di Gal, Lucio Barani, Giovanni Mauro, Giuseppe Ruvolo, Giuseppe Compagnone, Vincenzo D’Anna. Infine potrebbero fare parte di questo gruppo anche i Senatori del gruppo misto Raffaella Bellot e Patrizia Bisinella.
Certamente se la maggioranza imbarcherà questo nuovo gruppo di Senatori per approvare con un voto di fiducia la riforma della scuola, si pone un gigantesco problema politico. A questo punto la minoranza del partito democratico, dovrà spiegare come può stare dentro una maggioranza sostenuta da Verdini, che tra l’altro approva un ddl scuola che non tiene conto del parere dei sindacati ed in particolare di quello della Cgil. In buona sostanza se il ddl scuola passerà con questa maggioranza variabile, i vari Bersani, Fassina, Mineo, Tocci, D’Alema, o usciranno dal partito democratico o per loro sarà una sconfitta politica senza possibilità di riscatto.
Si profila all’orizzonte una interessante resa dei conti, che per lo meno speriamo porti un po’ di chiarezza all’interno del partito democratico, dove sembra che ci sia qualcosa che non funzioni.
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