È una risposta argomentata quella giunta del ministro Lorenzo Fioramonti, dopo che nel corso della giornata è andata crescendo la richiesta dei deputati di Forza Italia sui social per chiedere le sue dimissioni: l’hashtag da loro utilizzato – #FioramontiDimettiti – è entrato in tendenza nella top ten italiana.
Stefano Mugnai, vice presidente dei deputati di Forza Italia, ha twittato: “Per fare il ministro serve responsabilità, al di là del colore politico. I leoni da tastiera starebbero di certo meglio al circo che al governo. #FioramontiDimettiti… dopo inchiesta @ilgiornale non resta altro da fare”.
Per Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato. “Il ministro Fioramonti sta alla scuola come Franti, nel ‘Libro cuore’, al rispetto per la madre: è un modello negativo. Gli manca solo il sorriso e poi, come ‘l’infame’, sarà perfettamente uguale alla creatura di De Amicis”.
Cinguettio anche di Matilde Siracusano: “Vabbè ditelo che avete scherzato! Avete dato il Ministero dell’Istruzione in mano ad un individuo che disprezza le forze dell’ordine, si preoccupa delle tasse sulle merendine e di rimuovere crocifissi! Sembrava impossibile ma quasi rimpiango Toninelli!! #FioramontiDimettiti”.
Laura Ravetto è netta: “Dopo l’inchiesta del @ilgiornale mi chiedo chi ritenga ancora il Ministro Fioramonti idoneo a occuparsi del futuro dei nostri giovani. #fioramontidimettiti”.
Per Carlo Giacometto “La triste parabola di un sedicente “cervello in fuga”: da odiatore seriale di avversari politici a sanzionatore compulsivo di scelte altrui. Abbiamo un problema, alla (sua) Istruzione. #FioramontiDimettiti”.
Annagrazia Calabria sottolinea: “E’ inaccettabile che, come riportato da @ilgiornale, dopo le battaglie trasversali condotte in Parlamento contro violenza e abusi sul web, ci sia al governo chi sfrutta la rete come un ring. #FioramontiDimettiti”.
In risposta alle richieste di dimissioni, i parlamentari del Movimento 5 Stelle della commissione Cultura della Camera, hanno espresso “stima e vicinanza” al ministro.
“Fioramonti è sotto attacco per le sue proposte politiche, dalla centralità della questione ambientale agli investimenti necessari per i suoi settori di competenza fino al suo riaffermare i diritti dei giovani di questo Paese: ma questi sono esattamente gli obiettivi del Movimento 5 Stelle, dunque chi attacca il ministro attacca tutti noi”.
“Ormai è sotto gli occhi di tutti il goffo e scorretto tentativo di individuare nella persona di Fioramonti la figura del ministro-bersaglio di questo esecutivo – continuano – facendo peraltro ricorso ad argomentazioni tanto futili quanto squallide e coinvolgendo un minore (contro la quale il ministro ha annunciato una querela al garante della privacy). Un’operazione esecrabile che purtroppo abbiamo già visto in passato e alla quale non intendiamo sottostare”.
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