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Gb, la scuola luogo ideale per scambiare immagini digitali porno

Nel Regno Unito la scuola è diventato il luogo più gettonata dai ragazzini per scambiarsi fotografie digitali: il problema è che dopo il 10 anni queste immagini contengono sempre più spesso contenuti pornografici, quasi sempre prelevati da internet. Il fenomeno sarebbe ormai così esteso da aver indotto alcuni parlamentari britannici a parlare di rischio dipendenza giovanile rispetto a questo genere di contenuti.
I politici d’Oltremanica non hanno parlato solo sulla base di sensazioni: hanno anche citato una ricerca trasversale, curata dalla parlamentare Tory, Claire Perry, attraverso cui è stato accertato che quattro 16enni su cinque accedono regolarmente a siti porno, mentre un bimbo britannico di 10 anni ogni tre ha visto materiale “esplicito” nel web. Sempre in base alla ricerca, risulta poi che il 26% dei giovani pazienti che si rivolge alla clinica privata Portland di Londra, chiede di farsi disintossicare dalla pornografia online. Ma non solo: secondo il rapporto sulla “Online child protection”, compiuto per la commissione parlamentare indipendente, ormai viviamo in una società dove “ogni giovane navigatore può inciampare casualmente in immagini pornografiche”.  
I risultati sono arrivati anche al premier, David Cameron, che ha riferito ai deputati di avere invitato le aziende tecnologiche a offrire una possibilità di “bloccare tutti i contenuti riservati agli adulti e vietati ai minorenni sulla linea internet di casa”.

C’è poi l’esperienza personale del deputato conservatore Andrea Leadsom, che ha scoperta qualche giorno fa il figlio mentre mettva in atto la “pratica comune” tra i ragazzini della sua scuola di scambiarsi immagini hard attraverso le ‘pennette Usb’. Lo stesso Leadsom ha già chiesto ai provider internet di offrire ai genitori un modo semplice per “filtrare” i contenuti per adulti.

Alessandro Giuliani

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